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n. 58 - Dicembre 2017

Nel lavoro di gruppo (composto da 10, max. 11 persone) ciascuno

poteva essere di volta in volta narratore-comunicatore delle proprie

esperienze e ascoltatore-valutatore/aiutante della comprensibilità di

quanto narrato-comunicato dagli altri membri del gruppo.

In sostanza il metodo, uguale per le due parti del convegno, di-

stribuite nelle prime due mezze giornate, doveva consentire sia un

SURFHVVR SHUVRQDOH FRQGLYLVR PD QRQ VLQGDFDELOH GL FKLDUL¿FD]LRQH

ULJXDUGR D VLJQL¿FDWL SHU Vp LPSRUWDQWL VLD XQD FRQGLYLVLRQH YDOX-

WD]LRQH YLD YLD SL DOODUJDWD GHL FRQWHQXWL VLJQL¿FDWLYL GDO VLQJROR DO

gruppo di riferimento, dal gruppo di riferimento –passando per una

IDVH LQWHUJUXSSR± DOO¶LQWHUD SODWHD GHL TXDOL¿FDWL FROOHJKL

UN BILANCIO

Il lavoro della prima giornata sul tema del

“Radicamento agli Spiri-

ti”

q VWDWR YLVVXWR FRPH GLϒFLOH GD SHUFRUUHUH H QHOOR VWHVVR WHPSR

fondamentale, intimo. Era comprensibile: è un tema che richiede

OD IDWLFD GL SRUWDUH LQ VXSHU¿FLH H UHQGHUH FRPXQLFDELOL HVSHULHQ]H

SURIRQGH RVFXUH D YROWH QRQ LGHQWL¿FDELOL LQ PRGR SUHFLVR PHQWUH

invece si vorrebbe che lo fossero. È anche un tema che tocca il senso

di identità dell’insegnante e la natura elusiva dell’identità stessa.

È stato comunque un tema fortemente sentito.

Il lavoro della seconda giornata è stato vissuto, ed è stato di fatto,

SL ÀXLGR SL IDFLOH GD VYROJHUH 6L SRWHYD FRQWDUH VX XQD FRQR-

scenza reciproca già sperimentata, su un rodaggio del metodo, su

una più agevole riconducibilità del tema, la

“progressione didattica

nell’insegnamento degli strumenti percettivi”

, alla concreta espe-

rienza professionale.

Si è lavorato molto, usando tutto il tempo a disposizione e a volte

anche oltre, sia nei gruppi sia nelle fasi assembleari, in un clima

IDWWLYR 6HJQR ULWHQLDPR FKH WHPD H PHWRGR EHQFKp LPSHJQDWLYL H

LQQRYDWLYL KDQQR IXQ]LRQDWR FRPH HϒFDFL DWWLYDWRUL

È stato prodotto anche un materiale scritto su cui si potrà metter

PDQR SHU WUDUQH HOHPHQWL XWLOL DO ODYRUR GHO &RPLWDWR 6FLHQWL¿FR 7HF-

nico della FISieo, in fase di implementazione. Di questo materiale

rimarrà traccia organizzata in un “Quaderno di lavoro Shiatsu” inteso

come restituzione ai partecipanti, ma anche, ovviamente, come do-

cumentazione da far circolare al nostro interno.

Da ultimo un appunto sul discorso della pratica di cui alcuni

KDQQR ODPHQWDWR O¶DVVHQ]D

Non era stata prevista per diversi motivi: di tempo, di priorità, di

rispetto delle autonomie esperienziali. Tuttavia nulla vietava, nel la-

voro di gruppo, di mostrare o far fare esperienza pratica di qualcosa

ai colleghi. In qualche caso è successo. Pensiamo, comunque, che il

ODYRUR IDWWR GDL SDUWHFLSDQWL XQLWDPHQWH DOOH ORUR SURSRVWH ¿QDOL FL

porteranno buoni suggerimenti e indicazioni per le prossime iniziati-

ve di formazione continua, anche in relazione alla dimensione della

pratica.

A nostro avviso un bilancio ampiamente positivo.

La Commissione Formazione