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n. 58 - Dicembre 2017

Nikki Giovanni

...e se mai io toccassi una vita spero che la vita sappia che io so che toccare era ed è ancora e

sarà sempre la vera rivoluzione.

Novalis

“…Non c’è che un tempio nell’Universo e questo è il Corpo dell’Uomo. Nulla è più santo di questa

forma elevata. Inchinarsi davanti all’Uomo è una reverenza fatta a questa Rivelazione nella Car-

ne. Noi tocchiamo il Cielo quando poniamo le nostre mani su un corpo umano …”

Il Tocco: lo “strumento” dello Shiatsu

Il credo che il tocco sia lo “strumento” dello Shiatsu ed è il tocco che ci permette di stabilire quella

qualità di contatto che è propria dello Shiatsu.

Come abbiamo letto nelle citazioni sopra riportate, quando noi tocchiamo i nostri riceventi, non

tocchiamo solo I loro corpi, ma tocchiamo la loro vita in tutte le sue espressioni e manifestazio-

ni: il corpo, le emozioni, i pensieri, la spiritualità. Da un punto di vista energetico, entriamo in

contatto con tutto lo spettro delle loro vibrazioni energetiche, da quelle più basse del loro corpo

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Ma c’è di più, appoggiando le nostre mani sul corpo di una persona, noi trasmettiamo tutti noi

stessi attraverso questo tocco. Non sono quindi solo le nostre mani che toccano il corpo/mente/

spirito del ricevente, ma sono due vite, la nostra e la sua che entrano in contatto, che si so-

stengono a vicenda, due sistemi energetici che interagiscono. Il Cielo e la Terra sono presenti in

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la manifestazione dell’energia universale nella forma umana.

Inoltre, attraverso il nostro tocco, quando facciamo Shiatsu, noi trasmettiamo amore, compas-

sione, empatia, rispetto: l’amore scaturisce dal nostro riconoscere che siamo ambedue esseri

umani, che veniamo dalla stessa Sorgente, che abbiamo la stessa origine; tramettiamo com-

passione perchè accettiamo i nostri riceventi così come essi sono e apriamo loro il nostro cuore;

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essere comprensivi; e il rispetto è di nuovo apprezzare ciò che essi sono e dove sono, senza

giudizio e specialmente senza forzarli, manipolarli o decidere per loro, ma riconoscendo le loro

possibilità e stimolando le loro potenzialità.

Noi utilizziamo il nostro tocco anche per ascoltare e osservare: attraverso il nostro tocco possia-

mo ascoltare che cosa la vita del nostro ricevente ci sta dicendo, quali sono le sue richieste, i suoi

desideri, i suoi bisogni e possiamo altresì osservare come egli reagisce, come risponde al nostro

tocco, in modo da poterlo adattare a come egli è nel qui e ora del trattamento.

Il Tocco come richiamo della nostra forza e delle nostre potenzialità

Ho studiato per molti anni con Pauline Sasaki, che forse molti di voi hanno incontrato o della

quale almeno hanno sentito parlare.

Negli ultimi anni della sua vita lei sosteneva che il vecchio paradigma della guarigione che mette-

va l’accento sul correggere ciò che era sbagliato stava diventando obsoleto e che era ormai sosti-

tuito da un nuovo paradigma che richiede l’allineamento della nostra energia con ciò che è giusto.

Questo cambiamento rappresenta una vera rivoluzione. Non siamo più interessati a ciò che non

va nei nostri riceventi, ma vogliamo invece entrare in contatto con ciò che va bene, con la loro

forza, con il loro potere, con le loro possibilità. Attraverso il nostro tocco ricordiamo ai nostri

riceventi le loro potenzialità, li aiutiamo a ricordare chi sono, quali sono I loro diritti per nascita.

E se i nostri riceventi possono riconoscere e recuperare la loro forza, allora essi possono diven-

tare i maestri e co-creatori della loro vita.

i l tocco