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n. 58 - Dicembre 2017
shiatsu e. . .
MEDITO
...ergo sum
E’ con piacere che invio un articolo di Germana Fruttarolo scritto qualche anno fa’, per con-
dividere con tanti la sua memoria nelle sue parole.
Monica Borio
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zato nel XVII secolo una tendenza del mondo occidentale che già era nata molti secoli
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scienza, staccandole da quel corpus di conoscenza integrate ed armoniose che componeva
la saggezza umana, per far loro assumere valori estranei ed estranianti, sempre più razionali
ed intellettuali, dimenticando così la vera essenza delle cose e dei fenomeni.
Ne derivò un allontanamento graduale ma inesorabile, dai principi naturali che regolano la
vita e quindi una perdita della visione dell’Uomo come parte integrante della natura e del
cosmo.
L’importanza eccessiva data all’intelletto e alla “ragione” ha portato l’uomo all’arroganza.
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L’uomo è così divenuto Uomo Pensante ed ha perso la sua ricchezza di Uomo Vivente.
“Ma l’Uomo Vivente è proprio quello che si ritrova nello Zazen” dice Levi Strauss.
Ed ora ci ritroviamo seduti nella posizione del loto su un cuscino nero a dover ripercorrere a
ritroso tutti quei secoli (ma sono forse millenni!) per ritrovare l’Uomo Vivente.
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Che ci piaccia o no, la nostra mente è distaccata dal nostro corpo e ritrovare l’unità è com-
pito arduo e richiede molta convinzione, una buona dose di ottimismo, oltre che forza di
volontà, coraggio, ostinazione e tanta, tanta pazienza.
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umano è ancora integro nella sua triplice manifestazione di corpo-mente-spirito, ci insegna
come fare: unire corpo e mente nel Tan Den.
Ma il Tan Den non è nella testa (sarebbe cosa facilissima per noi). Il Tan Den è nell’hara,
nell’addome, nel centro vitale dell’uomo. […]
E noi stiamo lì, nella posizione del loto, davanti a un muro bianco ad aspettare che la mente
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Lo Zazaen ha una cosa in comune con la psicoanalisi: non appena si inizia a diradare la neb-
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Il paziente analizzato interrompe le sedute adducendo motivi razionali che però non hanno
valore reale. Allo stesso modo il “meditante” interrompe le sedute di Zazen adducendo scuse
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La mente ha così il sopravvento, la ragione vince sulla vita e sull’evoluzione dell’essere.
Ma se riusciamo a superare questa fase di “fuga”, piano piano la mente si calma e lentamen-
te si riesce ad intravedere una via di uscita da quella trappola in cui eravamo stati rinchiusi.
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