Shiatsu News 69 - dicembre 2022

SH I ATSU E… 10 Shiatsu news n. 69 - Dicembre 2022 mutamenti nella direzione delle Case e dei Distretti, e soprattutto promuovere progetti di “sviluppo di comunità” con la partecipazione di tutte le risorse locali disponibili. Si tratta di un compito che dovrebbero affrontare le normative regionali e le realizzazioni locali. Su questi punti è importante che si attivino l’associazionismo e i movimenti di cittadinanza presenti nei diversi territori. 4. VECCHI E NUOVI PROFESSIONISTI Uno dei nodi più spinosi di tale ridisegno dell’assistenza territoriale è costituito dal personale, di cui si stabiliscono delle dotazioni che diversi commentatori hanno trovato incongrue e difficilmente plausibili; ad esempio lo standard di personale di una CdC hub (ossia con maggiori servizi interni) è costituito da: «7-11 Infermieri, 1 assistente sociale, 5-8 unità di Personale di Supporto (Sociosanitario, Amministrativo).» Appare evidente la rilevanza della figura dell’infermiere, che tuttavia si dovrà dividere fra molti servizi obbligatori sia di livello micro che meso, mentre la figura dell’assistente sociale pare del tutto sporadica. Altre figure citate nelle équipe (come lo psicologo) non fanno parte della dotazione. Soprattutto colpisce l’assenza di uno standard per Medici e Pediatri. Lo stesso dicasi per le varie medicine specialistiche e “di comunità” definite “obbligatorie”. Purtroppo si parte con una carenza numerica rilevante sia di medici, sia di infermieri sia di altre professioni. Tale carenza è sia quantitativa (difficoltà di garantire il ricambio e l’immissione in ruolo) sia qualitativa (ossia di preparazione, che è ancora di vecchio tipo e non tiene conto delle innovazioni in atto). In ogni caso la nuova figura infermieristica (denominata Infermiere di Famiglia o di Comunità – IfoC) dovrebbe giocare un ruolo chiave. Infatti tale operatore: «- promuove il coinvolgimento attivo e consapevole della comunità, organizzando processi e momenti di educazione sanitaria di gruppo in presenza o in remoto, in collaborazione con tutti i livelli e gli attori sanitari in linea con le indicazioni del Dipartimento di prevenzione e di sanità pubblica; - promuove attività di informazione/comunicazione sia ai singoli sia alla comunità, in collaborazione con le idonee competenze relazionali di linguaggi, format e modalità di interazione in base alla popolazione a cui si rivolge; - svolge attività di counseling infermieristico e contribuisce ad attività di supporto motivazionale per la promozione di corretti comportamenti, al fine di favorire la partecipazione e la responsabilizzazione individuale e collettiva; - valorizza e promuove il coinvolgimento attivo della persona e del suo caregiver; - lavora in forte integrazione con le reti sociosanitarie a valenza sanitaria e con le risorse della comunità (associazioni, volontariato, ecc.), e collabora in team con i MMG, i PLS e gli altri professionisti sanitari; - utilizza sistematicamente strumenti digitali e di telemedicina e teleassistenza.» Viene disegnata quindi una figura molto flessibile ed eteroge-

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