Shiatsu News 69 - dicembre 2022

DAL PRES I DENTE 5 Shiatsu news n. 69 - Dicembre 2022 E quale potrebbe essere questo aggregante comune? Poiché abbiamo detto che il terreno di grande confronto, speriamo non di scontro, è diventato ormai la salute, ora molto più che in passato, il senso comune potrebbe arrivare proprio da come noi la interpretiamo e quindi come pensiamo di contribuire, in modo originale, al complesso processo che la genera: la salutogenesi. Ingrosso, come sociologo della salute, ci offre elementi anche su questo, esortandoci ad affrancarci dalla definizione tradizionale dell’OMS, che spesso citiamo, e che vede la salute come uno “stato di benessere”, per cominciare invece a concepirla per quello che ormai è assodato essere, cioè un “processo dinamico”. Questo vuol dire che la salute non è perseguibile con un atto semplice (prendo questo e sono in salute), bensì richiede un comportamento complesso, perché l’essere umano è complesso (che non vuol dire complicato). Ed un comportamento complesso si costruisce quotidianamente e dipende da molteplici fattori: nostre aspettative, nostri condizionamenti, nostre ansie, la cultura di riferimento, le condizioni socio-politiche in cui viviamo, ecc. Gli studiosi sono ormai concordi nel pensare che la salute sia un fenomeno che coinvolge all’unisono il piano biologico, il piano fisico e il piano sociale. L’epigenetica per esempio ci insegna che l’ambiente influenza l’espressione dei nostri geni. Addirittura molti antropologi considerano la malattia come una metafora per esprimere un disagio ed una protesta sociale. Quindi in parole povere la salute diventa un cammino di vita quotidiano, che va dal malessere al benessere, andata e ritorno, a seconda di quanta consapevolezza riusciamo a mettere ad ogni nostro passo. La complessità è la nostra parola d’ordine, non quindi la linearità. Sul sito della FISieo infatti leggiamo a proposito di shiatsu: “Una sua caratteristica importante é di avere un approccio globale all’individuo: non si pone come obiettivo solo l’eliminazione dei sintomi e dei disturbi più superficiali ma considera e quindi tratta la persona nella sua totalità, tenendo conto di tutta la sua complessità. ” Quindi dobbiamo impegnarci tutti a crescere nella consapevolezza di ciò che sentiamo di essere, e questo è in primis un lavoro personale, perché in questa crescita mettiamo prima di tutto in gioco noi stessi e se ci sono dei salti evolutivi da fare, e ce ne sono sempre, solo noi possiamo farli per noi stessi. La federazione però creerà lo sfondo necessario e l’ambiente migliore per fornire strumenti ed opportunità per svolgere questo lavoro. Per esempio ha già dato energia, in aggiunta a quanto già sta facendo, ad alcune direzioni: 1. Dare maggiore impulso alla ricerca, così che nutra al meglio la strada della nostra legittimazione, trasformando il gruppo ricerca, già esistente, in una quarta area del Comitato Scientifico e Tecnico, che quindi avrà maggior margine di manovra e di relazione con tutta la federazione, interfacciandosi coerentemente con le altre aree: quella della valutazione, dell’insegnamento e della professionalità; 2. Ha già dato mandato all’Istituto Paracelso del prof. Ingrosso di approntare degli strumenti di “valutazione” del nostro operato, sempre nella direzione della legittimazione, ovviamente più di carattere qualitativo che quantitativo; per questo sono nati i “Diari di salute e di cura”, che vedranno a breve una nuova stagione. Già nostre scuole si sono dotate da molti anni di strumenti simili, e questo perché il loro grande valore, attraverso l’aspetto narrativo ed auto riflessivo, è quello di rendere i riceventi attori del proprio processo di salute, e quindi co-autori del proprio star bene, amplificandolo. Questo potrebbe diventare uno dei grossi contributi che lo Shiatsu potrà dare al vasto progetto chiamato salute; 3. Al fine di consentire con tutti i mezzi possibili la crescita degli operatori, ha potenziato il livello della comunicazione, istituendo un Gruppo dedicato a questo. Nonostante siano veramente tante le cose di qualità che abbiamo fatto finora, ci siamo resi conto che l’informazione non viene veicolata con altrettanta qualità, né al nostro interno né al nostre esterno. Il compito di questo gruppo sarà pertanto quello di armonizzare e implementare il tutto, anche a livello di social dove siamo particolarmente carenti, non che io ami i social, ma poiché la vita sociale ora passa anche da lì, dobbiamo farci i conti. Insomma i lavori continuano e i tempi continuano ad essere sempre più maturi ma anche molto impegnativi, ma forse, proprio per questo, anche particolarmente propizi, perché noi sappiamo che ogni crisi può generare nuova salute. Andrea Mascaro

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