SH I ATSU E… 15 Shiatsu news n. 69 - Dicembre 2022 degli impegni nell’attività di famiglia ho condotto un doppio lavoro, di ristorazione nella prima parte della giornata e di Shiatsuka nella seconda. La professione di Shiatsuka ha ottenuto immediatamente successo, vuoi perché uno dei primi riceventi a cui ho offerto un trattamento è stato un medico che mi ha subito proposto lo spazio per praticare nel suo studio, vuoi perché per farmi conoscere a chiunque incontravo regalavo il primo trattamento, sta di fatto che non ho mai dovuto pagare per la pubblicità. Così dopo questo lungo periodo di doppia attività ho potuto finalmente dedicarmi esclusivamente ad essere un operatore a tempo pieno. Un altro passaggio sicuramente importante è stato quando, a causa di un grave incidente decido di trattare mio figlio per aiutarlo a riprendersi. Il medico che lo stava seguendo stava per denunciarmi per abuso di professione medica, ma credendo nella possibilità di confronto, gli ho proposto, prima di procedere, di venire lui stesso a provare in prima persona come trattavo mio figlio. Così al posto di una denuncia mi sono trovata con ancora più lavoro in agenda poiché il medico, verificata la mia operatività ha iniziato a pubblicizzarmi. Per quanto riguarda il mio modo di lavorare, non utilizzo solamente lo Shiatsu, non tanto perché da solo non attirava le persone ma perché sono una persona curiosa, nel corso degli anni ho continuato a formarmi per avere maggiori conoscenze e competenze, che applico in modo integrato con lo Shiatsu. A chi continua a sostenere che di questa non se ne può fare una professione mi verrebbe da chiedere quanto queste persone ci credono, come si propongono e se si pongono in modo credibile, poiché bisogna, in primo luogo, credere in ciò che si fa, da qui allora nasce la credibilità del proprio operato e, unendo un ingrediente importante, il coraggio, sono certa che si può raggiungere il proprio obbiettivo. Ecco, io mi ero posta come obbiettivo di poter vivere in maniera autonoma grazie alla professione di Shiatsuka e ad oggi sono pienamente soddisfatta perché ho raggiunto ciò che mi ero prefissata.” La seconda intervista è stata fatta a Milena Latorre, che svolge la professione di Shiatsuka in Puglia, provincia di Brindisi. “Ho frequentato una scuola di Shiatsu MTC e diversi master e seminari monotematici. Quando ho iniziato la mia formazione avevo già in mente di fare dello Shiatsu la mia professione, perché avevo voglia e necessità di cambiare lavoro. Sono diventata operatrice due anni fa e da allora mi sto dando da fare per allargare sempre di più la mia clientela. All’inizio, per trovare i primi clienti, ho condotto una campagna pubblicitaria su Facebook; in seguito altri clienti sono arrivati grazie al passaparola e alle ricerche su Google. Al momento pratico Shiatsu MTC, reiki, riflessologia plantare e coppettazione, ma le attività che mi portano più clienti sono senz’altro lo Shiatsu e la riflessologia plantare. Ho portato avanti la formazione delle altre discipline parallelamente allo shiatsu, per avere più possibilità di intercettare la richiesta di potenziali clienti e per avere più “frecce” al mio arco per aiutare nel modo più adeguato ogni persona che si rivolge a me per stare meglio. Adesso sono ancora in fase di start up (anche a causa del brusco rallentamento portato dalle chiusure durante la pandemia), quindi non sono ancora arrivata ad avere l’agenda piena tutti i giorni, ma so che con un po’ di promozione posso avere più contatti e quindi più clienti. Conosco diversi operatori Shiatsu in Puglia che hanno iniziato anche meno di dieci anni fa e traggono dallo Shiatsu il loro reddito principale. A chi sostiene che non è possibile vivere con lo shiatsu dico che è solo questione di volontà. Se rapportiamo il numero di operatori Shiatsu alla popolazione adulta che avrebbe bisogno dei nostri trattamenti, la bilancia pende fortemente dalla parte della domanda rispetto all’offerta. Perciò bisogna proporsi, farsi conoscere e far conoscere i benefici dello Shiatsu a più persone possibili. In questo la FISieo può senz’altro dare un contributo decisivo” Le due professioniste portano esperienze diverse, innanzitutto per il luogo di provenienza, cosa che, sicuramente, porta a dover differenziare la modalità di proposta dello Shiatsu (anche come pubblicità) ma anche le esigenze di mercato, che si traducono in scelta del tipo di aggiornamento e formazione continua. Un’ulteriore differenza sta anche nelle due esperienze, una pluriennale e ormai ben consolidata e l’altra molto recente, infatti Milena ha finito il percorso formativo nel 2020 e, nonostante la difficoltà subito incontrata a causa della pandemia, la sua determinazione ha permesso di raccogliere velocemente buoni frutti. Queste due diverse testimonianze rinforzano il nuovo assioma: di Shiatsu si può vivere! Certamente se si pensa che una volta terminata la formazione basti appendere l’insegna perché la gente arrivi, forse non siamo sulla buona strada. Sono necessari più fattori per diventare operatore professionista. Il coraggio di provare e riprovare non deve mancare, insistere anche se ci viene detto qualche no, essere osservatori di noi stessi e delle nostre strategie per poter capire se stanno funzionando ed essere disposti anche a prendere in considerazione strategie differenti. Anche un operatore professionista può comunque avere periodi di insicurezza ed allora il valore dello Shiatsu può esserci d’aiuto a ritrovare la centratura. Emanuela, ad esempio, ha una scatola, che vale molto di più di tutti i soldi guadagnati trattando le persone: in quella scatola le persone lasciano delle lettere per lei, in quella scatola ci sono ringraziamenti, vite cambiate, persone sostenute in momenti difficili, quella scatola è il vero compenso per tutto l’impegno che mette nel continuare a portare avanti il suo sogno e soprattutto quella scatola è testimonianza che sì, Shiatsuka professionista si può diventare e ci si può vivere! Per i soci che volessero raccontare l’esperienza di essere riusciti a fare dello Shiatsu una professione, invito a contattarmi via WhatsApp al 347 3052217 oppure via mail a veneto@fisieo.it.
RkJQdWJsaXNoZXIy ODk0MDk=