Shiatsu News 64 - aprile 2020

SH I ATSU E . . . 27 Shiatsu news n. 64 - Aprile 2020 riceve sostegno, equilibrio e guarigione. L’operatore deve essere pure consapevole che il suo trattamento agendo sul ricevente ne risveglia la capacità di riequilibrio energetico e di riattivazione delle sue possibilità di autoguarigione e che, dunque, è l’insieme di queste due azioni che produrrà il risultato desiderato. Non è l’operatore che dirà “ho guarito”, “ho fatto passare il mal di testa” o altro, ma è l’interazione dei due che ha prodotto l’effetto sperato e insieme hanno ottenuto il risultato desiderato. Per ottenere tale risultato tuttavia è necessario che si verifichi una condizione simile nel ricevente. Il riequilibrio o guarigione possibile dipende dalla condizione del ricevente e dalla sua salute. N.B . - Guarigione e salute non sono intesi nel significato che comunemente diamo a questi termini. Guarigione è riequilibrio a tutti o almeno alcuni dei livelli menzionati e consapevolezza di “essere” (anche la morte può essere guarigione quando la persona lascia questo mondo in pace con se stessa e con gli altri), ma non mi dilungo perché esula dal tema. Salute è equilibrio con se stessi e con gli altri e coscienza di ciò che si è e di dove si è. Le precedenti sono solo parte della definizione che possiamo dare ai due termini. Cito di nuovo dal mio libro: “La pressione (incontro di yin e yang ndr.) rappresenta la condizione ideale, l’occasione attesa dalla persona per rimettere ordine in casa propria, cosicché il suo organismo, nel difendersi da questa “ag- gressione”, quale è la pressione, riesce a trovare il modo di utilizzare la propria forza a beneficio di se stesso riattivan- do il movimento energetico smarrito o ridotto … ”. Il ricevente dunque dovrà essere aperto e disponibile a ri- cevere e riconoscere gli stimoli che arriveranno dal tratta- mento shiatsu e che potranno indurlo a riconoscere il suo stato attuale di salute, le cause dei suoi problemi e, se lo vorrà, trasformare il proprio stile di vita per un’esistenza più consapevole e più sana. Il trattamento shiatsu, dunque, può agire sia a livello dell’operatore che del ricevente. Può agire a vari livelli di frequenza energetica: fisico, emozionale, psicologico, spi- rituale. Può quindi, affrontare le varie problematiche che accompagnano la vita delle persone. Un approccio vera- mente olistico. Dipende da noi: affrontare problemi di livelli così impegna- tivi non è obbligatorio, ma bisogna sapere che lo shiatsu of- fre queste possibilità. Se, come dice Masunaga utilizziamo il “ non forzare ” o come dice Michio Kushi il “ non credo”, ciò che avverrà nel trattamento sarà sempre affrontabile dal ricevente e l’operatore sarà sempre in grado di gestirlo an- che se non ha qualifica di medico o psicologo o altro, in ogni caso egli deve sempre avere l’onestà di inviare il proprio cliente ad uno specialista se riconosce che la situazione va oltre le proprie conoscenze. Basta usare il buon senso e l’amore che siamo capaci di agire. Quando la vita ci propone una sfida ci dice anche che, se si è presentata, è perché siamo in grado di affrontarla o comunque di non sfuggirla. Nella mia esperienza ho sempre cercato di affrontare le tematiche uscite in un trattamento come occasione di crescita per il riceverete e per me, ma, come detto, non è obbligatorio lavorare a questi livelli; infatti può essere lo stesso ricevente che non si senta di andare oltre il fattore tecnico e fisico, e queste possibilità esistono sempre. An- che l’operatore potrebbe non voler andare oltre il semplice trattamento tecnico, ma deve anche essere cosciente che si assume una grande responsabilità rifiutando l’occasione offerta. La sua preparazione e il suo intervento si ferme- rebbero al solo fatto tecnico e sarebbe perciò stimolato a voler conoscere decine di altre tecniche: “dove non arriva lo shiatsu, arriva l’altra ... “. Questo avviene quando non si co- nosce veramente che cos’è lo shiatsu e non ne si ha fiducia così come non si ha fiducia in se stessi. Si può essere dei bravi tecnici ma non per questo essere dei bravi operatori. Lo shiatsu può affrontare sintomo, causa, origine dei pro- blemi che il ricevente presenta: ripercorrere la propria vita, lasciare il conosciuto che dà sicurezza, ma ..., vivere il “non credo”, non copiare da se stessi o dagli altri, e dare inizio al cambiamento, per quanto impegnativo possa essere. Tutto cambia, è la legge dell’intero Universo. Questa è ciò che chiamiamo autoguarigione e lo shiatsu è un mezzo per arrivarvi. Lo shiatsu lavora a livelli profondi, ci mette di fronte a ciò che siamo, non a ciò che vorrem- mo essere o a come vorremmo che gli altri ci vedano, e nell’unione di operatore/ricevente, cioè dello yin e dello yang possiamo arrivare alla consapevolezza di noi stessi. La guarigione non è solo fisica, può essere anche più pro- fonda ... spirituale: accettare la vita, arrendersi alla vita e nella vita c’è la gioia, la bellezza, ma anche la malattia e la morte. Tutto ciò fa parte della vita, capirlo e accettarlo è la guarigione di cui tutti abbiamo bisogno. Solo quando l’operatore ha fatto un grande lavoro su se stesso può accompagnare il ricevente alla scoperta di sé.

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