Shiatsu News 64 - aprile 2020
PROGETTO PPOS 21 Shiatsu news n. 64 - Aprile 2020 dal mondo degli shiatsuka. Solo dopo, quando all’interno del- la comunità dei formatori e degli operatori il concetto sarà stato acquisito, gli obiettivi definiti e le modalità espressive condivise, si potrà passare al mondo esterno, che è ampio e composito e richiede una formula comunicativa che non escluda nessuno. Per essere efficace, questa comunicazio- ne all’interno dell’organizzazione degli operatori shiatsu deve essere elaborata, approvata e basata sulla comunicazione in prima persona, faccia a faccia. COME STRUTTURARE LA COMUNICAZIONE DELLO SHIATSU Un altro obiettivo del progetto è mettere alla luce quello che siamo abituati a dare per scontato nella relazione interper- sonale con gli altri. Fattori come il modo in cui comunichia- mo e il modo in cui potremmo farlo sono determinanti, nella misura in cui favoriscono la comprensione delle dinamiche sottese all’instaurazione di un rapporto relazionale prima, dopo e durante il trattamento. Durante il trattamento shiatsu la modalità comunicativa in- cide sull’esito della relazione che si stabilisce tra operatore e soggetto da trattare: se qualcosa va storto e non si attiva il corretto flusso comunicativo, la relazione non si stabilisce nel modo giusto. Inoltre la comunicazione va a influenzare il modo in cui viene erogato il trattamento, la quantità di in- formazioni veicolate e l’esito finale della stessa esperienza. Nell’approccio tra shiatsuka e paziente non si deve dimen- ticare che la comunicazione di tipo verbale, non verbale e paraverbale hanno la stessa influenza; un gesto o una parola possono essere significativi in egual misura, in positivo o in negativo. Altro aspetto importante, e altra finalità specificadel progetto, è la creazione di consenso su nuove forme di comunicazione al pubblico . Agli operatori di settore si richiede di imparare a trasmettere un messaggio all’esterno che sia non solo adeguato e coerente rispetto ai propri scopi, ma anche rispetto alle potenzialità del ricevente. La comunicazione efficace, l’unico tipo di comunicazione accettabile per stabilire relazioni equilibrate e proficue, è quella in cui chi parla tiene conto di chi ha di fronte. In quest’ottica i tecnicismi sono banditi in favore dell’adozione di termini semplici che possano semplificare la comprensione di quello che avviene durante il trattamento. Non può esistere comunicazione senza reciprocità e le informazioni veicolate a pioggia dall’alto appartengono al modus operandi tipico della medicina allopatica classica e di un approccio verticale medico-paziente che si sta cercando di superare. Per raggiungere risultati concreti occorre che si maturi un consenso su forme nuove ed efficaci di comunicazione pubblica; in questo modo si arriverà a un momento in cui ri-focalizzare l’attenzione su quanto sia complessa la comu- nicazione umana e sulla necessità di semplificarla, soprat- tutto nel rapporto shiatsuka - soggetto da trattare . Il passo successivo sarà poi capire come giocare con gli aspetti che emergeranno al fine di renderli funzionali a trasmettere all’esterno un messaggio che oltre ad essere adeguato e coerente rispetto ai nostri scopi, risulti adeguato alle poten- zialità del ricevente. E sarà determinante veicolare il tema della centralità del- la comunicazione anche alle nuove leve, per favorire la loro sensibilizzazione e portarle a collaborare al processo di rie- laborazione della definizione dello shiatsu. COMUNICARE I RISULTATI DEL TRATTAMENTO SHATSU (Dott.ssa Pierpaola Carucci) Il progetto ha previsto un Laboratorio di Ricerca e Docu- mentazione in cui viene raccolta l’esperienza della persona in trattamento attraverso il metodo del diario di salute e di cura, al fine di elaborare meglio l’analisi e la tecnica. Il diario ha, infatti, una ricaduta diretta sulla persona in trattamento, nella misura in cui va a incidere nella descrizione, e nella scrittura, di sé stessi. Su quella che viene definita ‘narrazio- ne autobiografica’ e che svolge una funzione rigenerativa sulla persona grazie alle sue molteplici sfaccettature. Attra- verso la scrittura si compie, infatti, un atto di maieutica in quanto si favorisce la costruzione della personalità, e allo stesso tempo anche un atto catartico, di purificazione, gra- zie alla sua capacità di favorire la riflessione e la consapevo- lezza del proprio io. Per scrivere di sé bisogna imparare a praticare l’autosserva- zione , abituandosi a considerare sé stessi qui e ora, ma an- che sé stessi in un altrove in cui si guarda in modo riflessivo il qui e ora per dargli un senso, una forma, un significato o un ordine. Per narrare in modo corretto il qui e ora si ricorre alla medicina narrativa , in cui il tempo osservativo si concentra su quello che è già accaduto, su un passato che si racconta a posteriori. Di solito la modalità della medicina narrativa è utile per raccontare qualcosa che si è vissuto, in particolare una storia di malattia o di cura clinica. In quest’ottica il diario di salute diventa, quindi, un ‘esperien- za a 360° relativa alla visione e alla cura di sé e della propria salute. Un completamento indispensabile dell’esperienza del trattamento shiatsu, nella misura in cui consente di definire il prima, il durante e il dopo. Nel diario confluiscono impres- sioni, sensazioni, suggerimenti e aspirazioni che altrimenti andrebbero perdute e rappresentano invece del materiale prezioso per migliorare l’esperienza personale e per indiriz- zare il lavoro degli operatori.
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