Shiatsu News 64 - aprile 2020

CONTR I BUT I CONVEGNO 11 Shiatsu news n. 64 - Aprile 2020 Francesca Pasta Attilio Somenzi Ascoltare a cuore aperto senza giudizio con comprensione. Sostenere è accoglienza e aiuto. E ancora, “non fare” è permettere l’espressione di sé. La capacità di utilizzare queste qualità da parte dell’opera- tore offre al ricevente il contatto con una nuova coscien- za di sé, l’aumento della propria autostima, la scoperta del proprio valore che porta alla possibilità di migliorare le proprie relazioni con sé e con l’altro contattando nuove risorse di vita. Con queste qualità il ricevente può assumere un ruolo at- tivo, sentirsi valorizzato e diventare il protagonista della sua guarigione sia essa fisica o psichica o spirituale, cioè il “medico di se stesso”: salutogenesi? Concentrandosi e con- sapevolizzandosi sui fattori che contribuiscono al proprio benessere anziché sulla malattia. Voglio anche rilevare che l’operatore non deve, non dovreb- be rivestire il ruolo del maestro che sa, che dà, che guari- sce in altre parole “mettersi in cattedra” (troppe volte molti di noi cascano in questa trappola), ma essere cosciente della possibilità che ha di crescere e di ricevere a sua volta dal cliente. Non valorizzerebbe né l’altro né se stesso. Nella tradizione orientale si dice che il vero maestro è colui che rende manifesta la bravura dell’allievo e non la sua, che mostra il talento dell’allievo e non la sua conoscenza. Nel Daodejing leggiamo infatti: “il saggio si pone ultimo e divie- ne primo; si tiene fuori ed è al centro”. Trovo queste parole di grande ispirazione e guida alla mi- gliore relazione tra l’operatore e il ricevente. L’operatore, infatti, non crea dipendenza, non impone nulla ma permette di riconoscere e far emergere ciò che cia- scuno ha già dentro di sé. Si affianca con umiltà a un percorso di cambiamento verso uno stato di “salute consapevole”, dove il ricevente diviene protagonista e maestro di sé stesso, della pro- pria vita, della propria salute. In che modo, quindi, può assolvere a questo S H I A T S U : L ’ A R T E D I V A L O R I Z Z A R E L ’ A L T R O “ASCOLTARE E SOSTENERE: BASTANO QUESTI DUE VER- BI PER DARE UN SENSO E PER DARE UNA RISPOSTA. vita vuole il nostro bene ed è fondamentalmente orientata a produrre ordine e indicare la Via”. Un pensiero saggio, maturo, visionario e coerente, quello di Masunaga, un pensiero in accordo con la filosofia pe- renne, con la psicologia transpersonale e con la fisica più moderna, un pensiero, oggi più che mai, attuale e capace di rispondere alla richiesta del crescente disagio esistenziale nella nostra moderna società. Di questo malessere si fa carico il corpo con i suoi disequilibri, la mente con le sue disarmonie e lo spirito con il vuoto esistenziale e la man- canza di senso. Nella separazione tra l’uomo e la vita che lo abita, sta la vera fonte delle innumerevoli, diversificate forme di soffe- renza che, a tutti i livelli, l’uomo lamenta. Lo Shiatsu lavora per ripristinare l’unità trale diverse parti e sistemi di cui siamo fatti, unità con l’ambiente che ci ospita, unità con la vita, crea relazioni complici, amorevoli e intime, porta armonia sinergica con i semplici, essenziali, potenti intenti della vita con tutto ciò che vive. Valorizzare l’altro significa quindi, in estrema sintesi, offrire con umiltà un servizio all’alterità. Far nascere l’altro a sé stesso, alla capacità di prendersi cura di sé, di vivere con responsabilità, con coraggio e con gioia, con sacralità e con gratitudine la propria vita. Lo shiatsu diventa un’operazione maieutica che crea pazientemente, rispettosamente, si- lenziosamente, le condizioni affinché l’opera d’arte diventi visibile a sé stessa. delicato quanto importante ruolo? Valorizzare l’altro non può prescindere dalla comprensione e dall’esperienza del valore e delle risorse che sono in ciascuno di noi. In altre parole l’operatore può trasmettere un messaggio di riequi- librio solo essendone testimone, rendendolo, quindi, vivo e reale.

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