Shiatsu News 62 - marzo aprile 2019
PI ANTAGGI NE COME E QUANDO RACCOGLIERLA La piantaggine è molto diffusa in tutte le regioni italiane, cresce in luoghi in penombra e predilige terreni ciottolosi. È molto facile da individuare grazie alle venature che corrono parallele allo stelo centrale della foglia, ma è consigliabile osservare bene le piante che crescono in un dato luogo, nei vari stadi di crescita, in modo da confermare l’identifi- cazione considerando anche l’aspetto dei fiori e dei semi. Quando si è individuato un luogo in cui cresce, si può essere certi di trovarla sempre lì, se non si è esagerato con la rac- colta, o se non si sono raccolte le radici. È presente lungo tutto l’arco dell’anno, ma in inverno e in piena estate si sviluppa poco e lentamente. Le foglie sono ottime in primavera quando sono più tenere, basta prenderle con due dita alla base e tirarle via. I semi sono facili da raccogliere a fine estate e inizio autunno quando si staccano facilmente dallo stelo. La piantaggine può anche facilmente essere coltivata, par- tendo dal seme. USI IN ERBORISTERIA Dalle foglie fresche si può estrarre il succo o si possono far macerare se si vuole estrarre le abbondanti mucillagini. Lasciando le foglie in ammollo si otterrà un liquido gelati- noso che può essere ingerito o usato topicamente. Le fo- glie fresche sono “pronte all’uso” in casi di tagli e abrasioni; basta stropicciarle un po’ prima di applicarle sulla parte lesa per qualche minuto a mo’ di cerotto e i risultati saran- no sorprendenti. Per le gengive infiammate e le afte può essere molto utile masticare foglie fresche, in quanto gli enzimi della saliva convertono la aucubina in aucubinegina, un antimicrobico ancora più potente. Le foglie secche possono essere aggiunte a bevande o cibi e consumate dopo aver lasciato che per qualche minuto si ammorbidiscano. Basta ricordare di bere anche molta acqua per riequilibrare i liquidi intestinali che verranno ab- bondantemente assorbiti. Con le foglie fresche o secche, e con i semi si può pre- parare un infuso sia in acqua che in olio. Nel primo caso basta lasciare qualche foglia in acqua bollente per 10 mi- nuti, mentre per fare un oleolito bisogna immergere com- pletamente le foglie o i semi in olio extravergine di oliva in un contenitore di vetro trasparente ed esporlo al sole per 2 o 3 settimane finché l’olio non ha assunto un colore verde intenso. Se si vuole fare un oleolito che sia di migliore qualità ed edibile, conviene esporre il con- tenitore al sole non troppo intenso per un periodo più lungo. Di solito una finestra che guarda ad est e prende qualche ora di sole al mattino è un’ottima scelta. In quest’ultimo caso l’oleolito sarà meno ossidato ma richiederà anche 2 o 3 mesi prima di assumere il bel colore verdone che indica la prontezza. Saltare in padella i semi insieme a del sale au- menta il potenziale terapeutico. PRINCIPI ATTIVI La piantaggine contiene buone dosi di Magnesio, Vitamine A, C e K, Tannini, Allantoina, Calcio, Apigenina, Aucubina, Aci- do Linoleico, Sorbitolo, Baicaleina, Mucillagini, Flavonoidi e altri minerali. PRECAUZIONI E CONTROINDICAZIONI La pianta è ritenuta edibile e quindi, non tossica, ma la presenza di vitamina K la rende un antagonista degli anti- coagulanti. Può inoltre influenzare negativamente l’assor- bimento a livello intestinale di alcuni composti medicinali come il litio o la digossina. Chi assume diuretici, inoltre deve fare attenzione, perché l’azione combinata con la pianta può portare ad espellere troppo potassio. È inoltre sconsigliato l’uso in gravidanza e nel caso di defi- cit di Yang Qi. USI IN CUCINA Le foglie giovani e tenere son ottime nelle insalate, quelle più dure e amare sono da preferire cotte. Il sapore ricorda quello degli spinaci e della bietola, con una punta più amara, ma può sostituire queste verdure in qualunque ricetta. Ottima nelle misticanze, specialmente in primavera quando cominciano a mancare ingredienti “ama- ricanti” come le cicorielle a bilanciare il gusto dolce delle altre piante selvatiche. Sono ottime nelle zuppe e in tutti i piatti a base di verdure. I semi hanno un sapore più dolce e leggermente noccio- lato, per cui possono arricchire qualunque preparazione, compresi pane e focacce, e possono essere usati come condimento. FOCACCIA RIPIENA per la focaccia 350 gr di farina tipo 0 1 patata media bollita e schiacciata 1/2 cucchiaino di sale 1 cucchiaio di olio di oliva 7 gr di lievito secco per pizza 180 ml di acqua tiepida per il ripieno formaggio feta o mozzarella a scelta 100 gr foglie di piantaggine fresche. 200 gr cipolle rosse. 10 pomodorini Tagliare le cipolle a julienne e metterle in ammollo nell’ac- qua tiepida per un mezz’ora (questo le renderà più dolci e Shiatsu n.62 - Marzo 2019 39
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