Shiatsu News 62 - marzo aprile 2019
di Elsa Gozzi D ue mani socchiuse, una di fronte all’altra, con i pollici tesi nel gesto classico del trattamento shiatsu. Dietro, stilizzate, due campate del Ponte Morandi, il viadotto genovese con l’incredibile ferita dei suoi 200 metri crollati poco prima di mezzogiorno del 14 agosto 2018. È questa l’i- dea grafica del volantino che annuncia l’iniziativa “Tocchia- mo il cuore di Genova” , un progetto VIS-Fisieo di trattamenti shiatsu gratuiti a favore delle persone coinvolte nel crollo del Ponte e dei familiari delle 43 vittime . Il logo l’ha disegnato una ragazzina di 15 anni, Camilla Boscaino, appassionata di disegno, che ha ascoltato l’idea, guardato le mani e ripro- dotto e restituito il senso dell’iniziativa. Alessandra Nicole, bravissima grafica, ha messo poi insieme tutto nel volantino finale. “Nelle prime ore dopo il crollo e nei giorni successivi - dice Elsa Gozzi, responsabile regionale Fisieo per la Liguria e “motore” dell’iniziativa - dopo un iniziale senso di stupore, la nostra attenzione è stata assorbita dai soccorsi, dalle sto- rie che si intrecciavano e sovrapponevano di persone note e meno note. Poi l’attesa ed i disagi. Impotenza, rabbia, fru- strazione si mescolavano prendendo il sopravvento a turno. Ciascuno avrebbe voluto fare qualcosa, ma non sembrava facile. Improvvisamente questa realtà ligure, mugugnosa e a volte un po’ indolente si è ricordata delle sue radici pirate- sche e mille idee hanno cominciato a emergere e prendere forma, conquistando quel terreno, fisico ed umano, lasciato deserto, bloccato, dalle macerie esteriori ed interiori. Mille iniziative spuntavano con entusiasmo. E persone che non si muovono o lo fanno a fatica, uscivano e partecipavano, anche a costo di mille disagi e tempi imprevedibili per rag- giungere la valle. Anche noi, come gli altri, abbiamo risentito di questo clima e ne siamo stati parte ”. Ma come è nata l’idea dei trattamenti shiatsu, nel concreto? “ Noi non abbiamo che le nostre mani, la nostra arte. Sin da settembre con i colleghi ci siamo cercati, scritti, parlati, co- noscendoci, in molti, in questo frangente per la prima volta. E insieme abbiamo pensato di offrire il nostro contributo a coloro che a vario titolo sono stati colpiti e coinvolti dalla caduta del ponte. Grande l’aiuto e il sostegno dei vertici e della segreteria della federazione, che ci hanno messo a disposizione tutta la loro esperienza e consigli per tradur- re in pratica quella che non era che una idea, aiutandoci a prevedere e superare mille piccoli ostacoli che man mano si incontravano. E anche l’incoraggiamento e la fiducia che ci hanno trasmesso non sono stati da poco! Sul territorio all’inizio non avevamo referenti con cui parlare. Li abbiamo cercati, provato in mille modi, ma è regnata gran confusione per un tempo lungo, con priorità diverse dal nostro proget- to. Altro grande problema era trovare un luogo adatto ad ospitarci e ad ospitare i nostri riceventi. Ma abbiamo saputo aspettare... ”. E come sempre accade nei frangenti in cui la buona volontà di pochi va fortemente alla ricerca di uno sbocco operativo, quasi all’improvviso, e in maniera insperata, tutto ha comin- ciato a girare per il verso giusto. “Il 14 di novembre - raccon- ta Elsa Gozzi - siamo riusciti a parlare con il presidente del Municipio V Valpolcevera, Federico Romeo. Un giovane pieno di energia, entusiasmo e voglia di fare che fra mille cose ha trovato il tempo di ascoltarci, e, forte della sua conoscenza del territorio, ci ha messo in contatto con Rosaria Augello, la presidentessa del Dopolavoro Ferroviario di Genova, (che giusto a metà ottobre si era trasferito nella nuova sede fra Rivarolo e Certosa. Praticamente nel cuore del problema!!!). La Augello è stata la soluzione logistica. Ci ha ricevuti im- mediatamente, in un clima accogliente, semplice e concreto, gioiosamente e incessantemente operativo, e ci ha offerto la grande sala del dopo lavoro e parte di un magazzino dove stoccare i nostri materiali. Alla fine della mattinata avevamo tutto ciò che serviva per partire ”. Sistemate la logistica, le carte, la burocrazia e le mille piccole cose per partire davvero, gli operatori che hanno aderito al progetto hanno effettuato una prima giornata di trattamenti intorno a Natale, per poi riaggiornarsi a gennaio. Così, dal 9 gennaio (e sino a tutto il 30 marzo), i trattamenti vengono effettuati il mercoledì mattina (dalle 9 alle 13) e il sabato po- meriggio (dalle 14 alle 19) nei locali del Dopolavoro Ferroviario di Rivarolo, in via Roggerone 8 (accanto al cinema Albatros), in maniera assolutamente gratuita e semplicemente preno- tandosi inviando una mail a liguria@fisieo.it . “ I primi appuntamenti - racconta ancora Elsa - hanno visto scarsa risposta. Poi però la voce si è sparsa e a distanza di SH I ATSU E . . . I L CUORE D I GENOVA Shiatsu n.62 - Marzo 2019 35 TOCCHIAMO IL CUORE DI GENOVA
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODk0MDk=