Shiatsu News 62 - marzo aprile 2019
LA SETT IMANA DELLO SH I ATSU nere che una vita sana e attiva, una corretta alimentazione e la capacità di non farsi travolgere dallo stress siano ingre- dienti comuni a tutte le storie di longevità. In Italia il numero dei centenari cresce costantemente e a ritmo sostenuto. Il nostro Paese, inoltre, detiene il primato europeo di longevità. Un’elevata concentrazione di ultra cen- tenari si trova soprattutto in Sardegna, dove da tempo gli scienziati cerca le tracce dell’elisir di lunga vita. E quindi? Un concetto che sta assumendo sempre mag- giore importanza è quello dell’adattabilità. Secondo Claudio Franceschi, esperto di immunologia e patologia molecolare dell’Università di Bologna, ad accomunare i “super nonni” è una elevata capacità di adattamento biologico. Da giovani non sempre sono stati fra i più robusti, ma sono dotati di un organismo capace di difendersi dagli attacchi di virus e bat- teri e di altri agenti dannosi, come i radicali liberi coinvolti nei processi di invecchiamento cellulare. Negli ultimi anni molta attenzione è stata dedicata al sistema immunitario dei gran- di vecchi e i dati fino a oggi raccolti forniscono evidenze che in questi soggetti esista un meccanismo di “rimodellamento” del sistema immunitario, in grado di permettere loro di con- trastare anche le patologie legate all’invecchiamento. In attesa che gli studi di genetica forniscano nuove rispo- ste sui misteri dell’invecchiamento, molti hanno cercato di identificare altre caratteristiche comuni agli ultracentenari, indipendenti dal DNA. È evidente come essi siano tutti par- ticolarmente attivi fisicamente, mentalmente e socialmente e autonomi. Fattori la cui importanza è stata anche eviden- ziata dalle ricerche dell’Istituto Nazionale Ricerca e Cura Anziani: ben un terzo dei soggetti esaminati ha conservato la piena autosufficienza, il buon umore e una vita affettiva serena. Ma, forse, la caratteristica comune più eclatante è l’amore per la vita, che prendono con filosofia e, spesso, con grande umorismo. È unanimamente accettato il fatto che i fattori ereditari, da soli, non spiegano la longevità: ci sono anche “fattori esterni”, teoricamente identificabili e modificabili: stili di vita che per- mettono il contatto con la natura, ritmi adeguati alle proprie risorse, espressione di propri talenti, dare spazio a relazioni sane, ecc.. Insomma, sono tanti i fattori che aiutano l’individuo a vivere, non solo a lungo ma preservando la qualità della sua esi- stenza giorno per giorno. Ed ecco che torniamo alla nostra disciplina, nata in Giappone: è riconosciuto che molti stru- menti per mantenere SANA e LUNGA VITA, attingono da anti- che tradizioni, fra queste l’Arte dello Shiatsu. Perché? Lo Shiatsu si basa su una visione di salutogenesi, non si focalizza sulle patologie, si occupa della persona nel suo insieme psicofisico per aiutarla a preservare e recu- perare le risorse innate nel totale rispetto della diversità di ognuno. Durante la Settimana andremo a sviluppare una serie di interventi, distribuiti in tutto il territorio nazionale, per far conoscere le grandi potenzialità dello shiatsu nel sostegno della salute, della ricerca della crescita evolutiva della persona. In questa ottica sarà valorizzato anche il la- voro che lo Shiatsu riesce a portare avanti rispetto ai malati di Alzheimer. Il 21 settembre proprio in uno dei giorni della nostra Set- timana si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondia- le della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer Disease International (ADI), un’organizzazione senza scopo di lucro nata 34 anni fa. Come ogni anno, anche nel 2019 saranno organizzati me- eting, convegni, spettacoli itineranti e tavole rotonde con i ricercatori, in tutto il mondo, dedicati al morbo. Lo scopo è sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle patologie più invalidanti e drammatiche dei nostri tempi, caratterizzata da un impatto socioeconomico pesantissimo. Il morbo di Alzheimer rappresenta infatti la principale forma di demen- za al mondo, una famiglia di disturbi legati alla neurodege- nerazione, che comporta deficit cognitivi di varia gravità, con possibile compromissione della memoria, del linguaggio, del pensiero astratto, dell’orientamento spaziotemporale e di altre funzioni. La malattia non è un dramma soltanto per i malati, che rischiano di dimenticare chi sono i propri cari, ma anche per le famiglie, sulle spalle delle quali spesso grava la quasi totalità dell’assistenza. Tutti gli eventi della Settimana, in programma il 21 settembre, saranno focalizzati su questo tema in collaborazione con re- altà locali. Presenteremo esperienze di progetti dedicati a persone con questa patologia, dove lo Shiatsu ha affiancato esperti del mondo sanitario, e portato il suo contributo. In tutti gli altri eventi si parlerà comunque di longevità, met- tendo in evidenza quanto può fare lo Shiatsu. Come di consueto ci sarà lo spazio Studi Aperti, dedicato agli operatori professionisti. Uscendo dalla sola proposta dei trattamenti gratuiti, i soci potranno creare l’occasione di far conoscere il proprio studio e organizzare micro eventi che permettano di mettere in luce le proprie competenze maturate nel tempo grazie alla formazione e all’esperienza o eventuali collaborazioni con altri professionisti della salute e uniti alla possibilità di offrire trattamenti professionali. Lo spazio Scuole Aperte, permetterà alle scuole accreditate di informare il pubblico in merito alle attività di formazione e promozione dello Shiatsu che andrà a organizzare all’in- terno della propria sede: conferenze, minicorsi, trattamenti dimostrativi, ecc La Settimana dello Shiatsu, alla sua ottava edizione, diventa sempre di più una consuetudine anche per il pubblico che avrà modo di poter cogliere altre importanti sfumature e stimoli che la nostra Arte per la Salute può dare per aiutarci a instaurare stili di vita efficaci e preservare un buon stato di salute, recuperare una maggior resilienza e vivere a lungo in buone condizioni. 33 Shiatsu n.62 - Marzo 2019
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