Shiatsu News 59 - marzo 2018

33 n. 59 - Marzo 2018 DIS-CO SIPNEI L a FISIeO, come sapete, fa parte di un progetto promosso dalla SIPNEI (So- cietà di PsicoNeuroEndocrinoImmuno- logia), che ha l’obiettivo di fare ricerche e studi, secondo i rigori scientifici, che pos- sano offrire migliori evidenze sulle ricadu- te benefiche delle varie discipline corporee (non necessariamente sanitarie) sulla salute dell’individuo. Ciò che accomuna lo Shiatsu alla PNEI è il paradigma olistico, che consi- dera il piano fisico e quello psichico (corpo mente) integrati e non separati. Questo pro- getto ha preso una forma più chiara grazie alla costituzione di un settore specifico chia- mato DIS-CO SIPNEI, dove “DIS-CO” sta appunto per discipline corporee. Il settore è organizzato da un Gruppo di Coordinamen- to, che coordina tutte le discipline corpo- ree (sia di origine occidentale che di origine orientale), e del quale faccio parte anche io in rappresentanza della Federazione. L’anno scorso si è tenuto a Milano, esatta- mente il 25 novembre, il 2° Convegno delle DIS-CO SIPNEI sul tema: “Percezione del sé e salute. Interocezione, consape- volezza corporea e coscienza” , e sono stato invitato a partecipare come relatore per tracciare un possibile contributo che lo Shiatsu poteva offrire al tema. Ovviamen- te ho accettato con piacere, anche perché non potevamo non esserci, vista la natura percettiva dello Shiatsu. La relazione che ho portato ha avuto quindi come titolo: Lo Shiatsu. Dialogo tra tatto interno e tatto esterno. L’obiettivo che mi sono posto, nel breve tempo che avevo a disposizione per parla- re di un argomento che richiederebbe un convegno a sé, era quello di spiegare il fat- to che il tocco nello Shiatsu non è un tocco Convegno DIS-CO SIPNEI lo SHIATSU propone un “dialogo” di Andrea Mascaro meccanico operato da un soggetto verso un altro soggetto che lo riceve o subisce pas- sivamente. L’intento mio è stato di portare l’attenzione sul “dialogo” che si instaura fra i due soggetti, quando uno tocca l’altro. Ciò avviene sempre, ogni volta che stimo- liamo un’altra persona (toccandola, parlan- dole, guardandola, ecc…); anche quando abbiamo la presunzione di credere che tut- to dipenda solo da noi che agiamo, l’altra persona in realtà reagisce sempre al nostro stimolo (nel linguaggio Shiatsu la chiamia- mo “risposta”), e quella reazione qualifica il tocco, per cui la qualità del nostro ope- rato semmai si definisce nella capacità che sviluppiamo di percepire al meglio quella risposta, ovvero di essere percettivamente presenti al tocco, oltre che ovviamente nel toccare il punto giusto. Ma essere “percettivamente presenti” non è affatto una cosa scontata, perché siamo continuamente e costantemente bersaglia- ti da stimoli di varia natura, che vanno a stuzzicare tutti i nostri sensi, e di volta in volta noi, o “qualcosa di noi”, orienta la co- scienza verso la percezione di quella sen- sazione nuova, e ciò accade sempre, in continuazione (anche adesso mentre state leggendo queste poche frasi), senza che ce ne accorgiamo, non siamo nemmeno suffi- cientemente attenti da riuscire a cogliere il momento preciso in cui la distrazione arriva, ci ritroviamo dentro e quando ce ne accor- giamo chissà quando è cominciata (pensate a quante volte, leggendo un libro, siete do- vuti tornare indietro perché stavate leggen- do pensando ad altro!).

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