Shiatsu News 59 - marzo 2018

17 n. 59 - Marzo 2018 approfondiment i Senza voler perdersi nei rivoli, è evidente l’uso ripetuto del termine vuoto, motore trainante del pensiero e della proposta ener- getica. È attraverso il suo non essere che si ha la possibilità di poter far scorrere le cose, nell’intento e allo scopo di assecondare il flusso vitale. Nel testo: - Nella prima strofa la metafora può essere riferita al tempo nel suo or- ganizzarsi in mesi, esortazione a non fissare il tempo ma saperlo assecon- dare e farlo scorrere attraverso l’uso del vuoto, l’espressione figurata ri- sulta essere le ABITUDINI. Se il tem- po si fissa, non lasciandolo scorrere, appare l’abitudine e la stasi, ostacolo al flusso vitale. - Nella seconda strofa si parla del vaso che contiene essenze preziose, il riferimento figurato è al cuore, luo- go energetico dove l’uomo tesaurizza se stesso attraverso il qi che prende forma individuale, il sangue. Ed il la- voro su se stessi è legato al lasciar andare le emozioni che, trovando re- sidenza nel sangue, istantaneamente o a lungo andare incrostano il cuore e lo rendono ruvido. L’esortazione è pulire e svotare il cuore dal vissuto passato, per vivere pienamente il presente, il QUI e ORA. - La terza strofa è legata alla capa- cità da un lato di percepire l’esisten- za di fondamentali luoghi di transito, dall’altro di adoperarsi per aprire le porte (della terra) e le finestre (del cielo), i nostri luoghi di passaggio delle relazioni con il mondo. Orifizi e punti, aperti e vigili, per percepire il reale e non quello CHE PENSIAMO DI DOVER PERCEPIRE. Avere occhi che permettono la vista non sempre significa vedere o saper osservare il reale. - L’ultima strofa è la quintessenza dello scritto, ne è la chiave: essere come si è deciso di essere è impor- tante perché ci procura un vantaggio in funzione di un rapporto, sia esso attraverso la relazione con il riceven- te o con il Mondo (intervallo Cielo- Terra); tuttavia è il non-essere quello che si è che ci permette di utilizzare a pieno tutte le potenzialità maturate, per poter rendere il momento relazio- nale vicino il più possibile alla pienez- za della relazione stessa. Lavorare su se stessi significa acquisire conoscen- ze che possano divenire strumenti di relazione, possibilità di relazione. Infine, ultimo ma non ultimo, è importante comprendere il senso del movimento conti- nuo foriero di vitalità, capace di asseconda- re il percorso della Vita. Misurarsi e confron- tarsi è il legame elastico che ci permette di soppesare e percepire la misura di ciò che siamo e di ciò che vorremmo essere, il pen- siero orientale fra le righe ci indica percorso e strategie, nella continua metafora di rela- zione e movimento dei tre cardini di cui ab- biamo fatto menzione: jing 精 -qi 氣 -shen 神 , i tre tesori ( 三寶 san bao), che differenziano l’Uomo dagli altri abitanti di Gaia, la Terra. Essere ciò che si pensa, si manifesta attra- verso una proporzione armonica che porta l’Uomo a realizzare se stesso nel compimen- to del proprio destino. Il senza forma, pla- sma la forma rendendola vitale. Nella pratica dello Shiatsu, nel trattamento, essere presenti con quello che si è, acco- gliendo il momento di relazione ed il rice- vente con l’aiuto del vuoto, permette alla relazione di riempirsi di contenuti essenziali e fondamentali per la stessa. Queste le mo- dalità e gli ingredienti che sapranno trovare un momento di fusione fra ciò che siamo, nel percorso della vita, nel momento di rea- zione operatore-ricevente, e nella relazione con la Vita, naturalmente.

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