Shiatsu News 61 - dicembre 2018 - gennaio 2019

39 n. 61 - Dicembre 2018 Dove è stato usato come diaframma un vetro normale, nella coltura cellulare separata da quella infetta, non si è riscontrata nessuna ma- lattia. Dove è stato usato il diaframma di quar- zo, si riscontrano sintomi di infezione con una riproducibilità dell’80%. È possibile, quindi, af- fermare che attraverso il vetro di quarzo sono passati nelle cellule sane segnali patogeni con componenti ultraviolette che hanno trasmesso l’infezione senza che vi sia stato passaggio di virus o di altre particelle. 2 Popp ha dimostrato che i biofotoni sono onde elettromagnetiche, in cellule e aggregati cel- lulari, che si manifestano nell’emissione di ra- diazione fotonica ultra-debole. Il fenomeno si manifesta in tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Le intensità, nello spettro ottico da 800 fino a 200 nanometri, sono dell’ordine di 1-100 fotoni/sec/cm 2 di superficie di emissione. Una delle sorgenti è presumibilmente il DNA . Probabilmente essi trasmettono informazio- ni essenziali, come la regolazione dell’attività biochimica, dei potenziali delle membrane, tra- smissione nervosa, repair , immunostimolazio- ne, regolazione dell’accrescimento, ritmi biolo- gici. 3 La conclusione a cui è giunto Popp è che “oggi sappiamo che l’uomo è essenzialmente un es- sere di luce. Siamo ancora sulla soglia della completa comprensione della complessa re- lazione tra la luce e la vita, ma ora possiamo dire enfaticamente che il funzionamento del nostro intero metabolismo dipende dalla luce ”. Per esempio, oggi sappiamo che i quanti di luce possono iniziare o arrestare reazioni a catena nelle cellule e che danni alla genetica cellulare possono virtualmente essere riparati, in poche ore, con deboli fasci di luce. Sono possibili tre diverse spiegazioni dei feno- meni osservati: 1) Teoria minimale : le emissioni sono dovu- te al semplice decadimento di livelli elettronici eccitati. 2) Teoria della comunicazione ottica: la ra- diazione è di natura elettromagnetica, è pro- dotta dalle cellule stesse ed ha un ruolo cruciale nella regolazione, nello sviluppo delle cellule e nell’insorgere della malattia. 3) Teoria della comunicazione sottile: il fe- nomeno non è tanto legato ad emissioni e a captazioni di fotoni, ma alla capacità delle cellu- le di emanare e captare flussi di energie sottili. 4 Riguardo al primo punto, è stato dimostrato da Popp che i biofotoni sono coerenti – cioè hanno la stessa fase. Questo è un fenomeno biologi- co quantistico distinto dall’emissione di fotoni non coerenti prodotti dal metabolismo come la radiazione termica e la bioluminescenza o la lu- minescenza chimica causata da reazioni di ra- dicali, ossidazioni o altro. Riguardo al secondo punto, che è quello soste- nuto da Popp, vale l’osservazione fatta da Mae- Wan Ho . Quale può essere l’origine dei biofoto- ni? Una cosa è suggerire che i biofotoni arrivino da tutte le cellule che costituiscono un campo fotonico coerente e un’altra cosa è immagina- re come la coerenza possa manifestarsi nell’e- missione della luce. Cioè, rimane un problema scoprire cosa dicono le caratteristiche della luce emessa circa la coerenza del sistema vivente. Il fenomeno dell’emissione di luce dagli organismi viventi è così inusuale che sarebbe stato consi- derato come una curiosità o un artefatto se non esistesse una teoria generale della coerenza nei sistemi viventi all’interno della quale questo fe- nomeno può venire compreso. 5 Rifacendosi alla teoria dei domini di coerenza dell’acqua interfacciale, Emilio Del Giudice fornisce una possibile spiegazione dell’origine dei biofotoni. Quando degli apporti energetici esterni danno luogo non a dinamiche colletti- ve coinvolgenti domini di coerenza, ma a di- namiche individuali in cui gruppi di molecole ricevono un’eccitazione energetica eccedente il loro energy gap che li porta fuori coerenza e ali- menta regimi di tipo diffusivo che introducono comportamenti chimici disordinati, la coeren- za di fase allora si spezza, i campi elettro- magnetici non sono più intrappolati e sono emessi in forma di biofotoni . 3 Questo viene dimostrato dall’osservazione di Popp sulla elevata emissione fotonica dai tessuti tumorali che testimonia il crollo in essi della supercoerenza e della possibilità di gover- nare i comportamenti biochimici attraverso la fase; il cancro, quindi, appare in questa visione come una malattia dell’acqua, la quale viene a perdere le sue strutture supercoerenti, e non una malattia della cellula, la cui degenerazione è conseguenza e non causa del processo can- ceroso. 3 Infine, il terzo punto è l’opinione di pranotera- peuti e radiestesisti come Roberto Zamperi- ni . 4 shiatsu e. . .

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