Shiatsu News 61 - dicembre 2018 - gennaio 2019

32 n. 61 - Dicembre 2018 Yi JingYi shiatsu e. . . Nella lingua cinese, che ha una struttura grammaticale elementare, raddoppiando un simbolo si indica la sua ripetizione nel tempo e nello spazio esaltandone le caratteristiche. La ripetizione del Trigramma mostra dunque l’importanza della pratica ripetuta costantemente e la necessità di raccogliere un valido campione di dati statistici. Noi non ce ne accorgiamo, perché si tratta di processi che si sviluppano su scala geologica, ma il Monte cresce nel corso del tempo accumulando lentamente e costantemente energia. Allo stesso modo sta crescendo sempre più l’influenza potente dello Shiatsu nella nostra società. È molto evidente il riferimento alle pratiche tradizionali di centratura e meditazione. Il testo riporta più volte l’aggettivo possessivo, tradotto qui con “tuo” (corpo, schiena, ambito, gente), ma che in cinese può significare indifferentemente mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro. Il paradosso è quello di dimenticare se stessi e gli altri, ma di rimanere completamente in se stes- si. Ciò corrisponde ad una condizione, non solo mentale, ma psico-fisica, che oggi viene spesso definita in occidente “mindfulness“, che significa totale presenza e consapevolezza del momento presente, qui ed ora. È interessante notare che l’Esagramma Ombra dell’Arresto , cioè quello che esprime la condotta non opportuna nella situazione, è il 13 Intendersi con le Persone 同人 Tong Ren . Ciò spiega perché durante la Stabilizzazione non sia opportuno “badare agli altri” . Ciò non significa disinteressarsi degli altri, ma piuttosto trovare i momenti giusti per poter stare con se stessi, e questa “non è una macchia”. Nel commento alla Sentenza si paragonano le due Montagne che compongono l’Esagramma a due persone sedute vicine, ma che non interagiscono perché ognuna è assorta in se stessa, come i monaci seduti in meditazione uno accanto all’altro. Non si tratta in realtà di isolamento, ma di interazione ad un livello superiore e spirituale. Tutti viviamo momenti analoghi quando siamo quietamente assorti nelle nostre occupazioni o nei no- stri pensieri, ed inconsciamente, senza interagire direttamente con loro, avvertiamo intorno a noi la presenza rassicurante delle persone care a loro volta intente nelle loro tranquille attività. L’Operatore Shiatsu stabilisce un legame di questo genere, o forse ancora più profondo, con il suo ricevente. La quiete non è immobilità e non esclude l’attività. Si tratta invece di imparare a “stare fermi quando è il momento di stare fermi” ed a “procedere quando è il momento di procedere” , anche se, per la nostra mentalità, staccare, riposarsi o rimanere inattivi senza far niente, quando non c’è niente di significativo da fare, può diventare una vera e propria impresa ed una sfida con se stessi. Il Monte esprime l’essenzialità e tempestività dell’azione: per scalare una montagna bisogna por- tarsi solo ciò che è strettamente necessario rinunciando a tutto ciò che rappresenterebbe solo un inutile fardello. Bisogna inoltre scegliere accuratamente il tempo, del calendario, ed il tempo, meteorologico, adatti a portare a termine la propria impresa. A volte è necessario ritirarsi nella quiete e nella solitudine per rinnovarsi, per ritrovarsi e per poter poi ritornare. Nella tradizione orientale vi sono innumerevoli storie di “uomini della montagna“ : così venivano definiti gli “immortali” taoisti che si ritiravano in meditazione sui monti. Ormai i tempi sono maturi affinchè noi che rappresentiamo lo Shiatsu scendiamo dal nostro

RkJQdWJsaXNoZXIy ODk0MDk=