Shiatsu News 53 settembre 2016
26 n. 53 - Settembre 2016 shiatsu e . . . E ’ YHUVR OD ¿QH GL PDU]R H L SULPL JLRUQL GL DSULOH FKH OD SULPDYHUD RϑUH FRQ OD ¿RULWXUD GHJOL DOEHUL XQR GHL VXRL spettacoli migliori. Sia nelle città, che in campagna e in montagna, i rami secchi e spogli della stagione invernale lasciano spun- tare le prime tenere, piccole foglie, di un co- ORUH WHQXH H GHOLFDWR $OFXQL DOEHUL RϑURQR DQ- FKH OD ORUR ¿RULWXUD EUHYH H IXJDFH PD QRQ per questo meno intensa. In genere dai colori chiari, spesso il bianco, qualche volta anche un rosa pallido. ,Q *LDSSRQH OD ¿RULWXUD GHO FLOLHJLR DSSXQWR tra l’ultima settimana di marzo e la prima di aprile, è uno degli spettacoli più apprezzati, una vera e propria festa che coinvolge tutto il popolo giapponese. “Hanami”, che lette- UDOPHQWH H VHPSOLFHPHQWH VLJQL¿FD SURSULR ³DPPLUDUH L ¿RUL´ QLHQW¶DOWUR Del legame particolare che i giapponesi han- QR FRQ OD ¿RULWXUD FRVu LQWHQVD H QHOOR VWHVVR tempo così breve, dell’albero del ciliegio si po- trebbero dire molte cose e spendersi in mille considerazioni. 2OWUH DO IDWWR FKH OD ¿RULWXUD GHL FLOLHJL q XQR spettacolo di rara bellezza, non possiamo fare a meno di pensare alle radici religiose/culturali GHO SRSROR JLDSSRQHVH /D EHOOH]]D GHOOD ¿RUL- tura dei ciliegi e l’assoluta brevità dell’evento ricordano sia l’amore che questo popolo nutre per la natura che la presenza costante nel suo animo profondo del senso della brevità del- la vita, del cambiamento, di quella che viene chiamata l’impermanenza. Il tutto rimanda an- cora alle radici culturali di questo animo. Nel- OD IDWWLVSHFLH DOO¶LQÀXHQ]D SURIRQGD FKH KDQQR avuto lo shintoismo e il buddhismo. Ma non è nelle considerazioni che intendo di- lungarmi. Questi segni della primavera mi ser- vono da spunto per ricordare che proprio nei primi giorni di aprile, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare Luigi Soletta, padre mis- VLRQDULR GHO 3RQWL¿FLR ,VWLWXWR 0LVVLRQL (VWHUH (PIME) per più di quarant’anni in Giappone. Soletta non sembra c’entrare immediatamente con il nostro mondo, ma non è davvero così. La sua lunga permanenza in Giappone, la sua grande conoscenza di quella cultura insieme ad un’ottima conoscenza della lingua, ci han- no permesso di gustare attraverso le sue tra- duzioni alcune delle più belle opere classiche giapponesi. La poesia di Ryokan, gli haiku di Issa, ed i waka di un grande classico come Saigyo. Ma oltre alla poesia è sua anche la bel- la traduzione di Hagakure (Il Codice Segreto dei Samurai) pubblicata da Einaudi con pre- sentazione di Carlo Lucarelli e di Tsurezuregu- sa (Pensieri nella quiete) del monaco Yoshida Kenko. Tutte opere classiche e di grande va- lore. Del poeta Saigyo (1118-1190) Soletta era particolarmente innamorato. Una volta, prima della mia partenza per il Cammino di Santiago, conoscendo la mia passione per l’haiku giap- ponese mi disse: “Portati le poesie di Saigyo, capirai che lui era il migliore”. E così infatti pensavano di lui anche tutti i grandi maestri dell’haiku. 'L 6DLJ\R LO ³FDQWRUH GHL ¿RUL H GHOOD OXQD´ F¶q questa bella poesia: Vorrei morire a primavera sotto i ciliegi in fiore nella luna piena del secondo mese molto amata dai giapponesi, che la ritengono profetica perché Saigyo si spense proprio nel SHULRGR GHOOD OXQD SLHQD H GHL FLOLHJL LQ ¿RUH E così Luigi Soletta, che amava Saigyo e che Il SOLE di MEZZANOTTE Un commiato a Luigi Soletta “ a cura Massimo Beggio
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