Shiatsu News 53 settembre 2016

19 n. 53 - Settembre 2016 È certo che le poesie le scel- go io e scelgo quelle che mi piacciono. Del Belli ce ne sarebbero tantissime e pia- no piano se ne leggeranno, soprattutto quelle che rivelano il suo atteggiamento e le sue convinzioni nei riguardi della chiesa, della religione del suo tempo. Questi sonetti sono se- condo me più significativi di quanto possa esserlo la Divina Commedia di Dante. Perché di- mostrano chiaramente e sem- plicemente lo stato della società di quell’epoca. Non per astio e vendetta come avvenne per Dante nei confronti della chiesa e della sua città che lo aveva esiliato. Nell’arco di mezzo se- colo Belli è stato il testimone di una città governata dal papa e dai preti. Nei suoi sonetti si com- prende chiaramente come que- sta influenza del papato e della religione nei confronti degli ita- liani sia stata tanto nefasta. Il sonetto di questa sera affronta un altro argomento che non ha a che fare con i preti e nemme- no coi nobili che sfruttavano i servitori come schiavi. In que- sto, il popolano, a cui Belli dà la voce, mentre parla all’osteria o in piazza, vuole dimostrare ciò che secondo lui governa il mondo, ovvero il sesso e i sol- di. Questo sonetto è stato scrit- to circa duecento anni fa, ma possiamo vederlo dimostrato brutalmente i giorni che stiamo vivendo, con le borse, quella di Milano oggi ha perso il 6,6, che stanno perdendo in tutto il mon- do. Tutti i governi europei sono in allarme contro gli speculatori, ovvero chi guadagna coi sol- di. Quelli che in questi giorni si stropicciano le mani e col solo movimento del mouse riescono a incamerare milioni di euri. I poveri invece vanno in mezzo alla strada per non far chiudere le fabbriche, per non dover pa- gare l’assistenza medica, per non farsi tagliare le magre pen- sioni. Non c’è dubbio che per quanto riguarda il priffe, cioè i soldi, nel mondo capitalistico nel quale viviamo l’afferma- zione del Belli è azzeccata. Lo stesso è per il sesso, infatti non solo il nostro primo ministro ma tanti politici di altri paesi sono fortemente influenzati da esso. Perciò quanto dice il popolano è vero e noi lo vediamo dimo- strato in continuazione: i poteri che comandano il mondo sono proprio il pelo e il priffe. Tra l’al- tro Belli ha anticipato di secoli l’attore Albanese che sul pelo ha fatto un film, chiamandolo però alla maniera calabrese: lu pilu. Insomma è proprio come dice il sonetto. Ma ci dobbiamo sottomettere a questo impera- tivo, non si può fare qualcosa per invertire questa condizio- ne, ammesso che lo vogliamo? Certo che si può fare, noi tutti utilizziamo il denaro, abbiamo rapporti con l’altro sesso e, se uno vuole, pure con lo stesso sesso. Facciamo parte della na- tura come tutti gli esseri umani, ma chi è entrato nel buddismo ha il vantaggio di comprendere l’impermanenza e la sofferenza che proviene dall’attaccamen- to. Di conseguenza comprende che dalla schiavitù del sesso e del denaro si può uscire. Il Buddha insegna come liberar- si da qualunque attaccamen- to. Ammesso che si possa dire così, in questa scuola si va ol- tre il buddismo tradizionale. La scuola zen Rinzai è una delle tante scuole originate dall’inse- gnamento del Buddha, il quale dopo essere stato seduto sotto l’albero della bodhi e avere fatto l’illuminazione decise di mette- re a disposizione il suo risveglio. Egli non ha fatto altro che met- tere tutti di fronte alla sofferenza insita nell’esistenza umana ed indicare il modo per uscirne. La sofferenza proviene dall’attac- camento a oggetti, sentimenti e persone che sono imperma- nenti e decadono. I buddisti sanno bene che l’at- taccamento porta alla soffe- renza, ma nella nostra scuola sappiamo anche che quanto accade nel mondo, nell’univer- so addirittura, fa parte del grande gioco in cui ognuno di noi è creatore e protagonista. Compreso ciò, è ovvio che non ci faremo prendere dal gioco, non solo perché il Buddha ha affermato che l’attaccamento è negativo e porta alla sofferen- za, ma perché sappiamo che conviene giocare pulito, ovve- ro in maniera non attaccata. È più conveniente e gustoso non lasciarsi prendere dagli attac- camenti. Certo, vedendo come vanno le cose ci rendiamo con- to che tutti pensano al denaro. Ci pensano proprio tutti: chi ne ha poco e chi ne ha tanto. È un problema che riguarda tutti ed è scontato dire che esso muo- ve il mondo. Anche per il sesso vediamo che certi giornali o tra- smissioni trattano solo di sesso, e in Tv basta un TG di quelli più seri per vedere la presentatrice caso n°10 “

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