Shiatsu News 52 giugno 2016
29 n. 52 - Giugno 2016 shiatsu e . . . E di nuovo torno alla questione della Qualità di vita. Dipende dalla visione che si ha. Se questa è che la vita vada vissuta, dispiegandone le potenzialità, che il corpo è intelligente e in grado di " !
- gue che l’obiettivo sarà la Qualità di vita. ( $ " " comunque o al come vivere? Non do consigli sul come vivere la propria vita, penso all’intelligenza del corpo che sa come affrontare le dif-
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$ Ad esempio le madri che partoriscono un bambino pre-termine producono un latte molto più ricco di pro- teine di quello delle madri che partoriscono un bambi- no a termine. Come fa il corpo a sapere? Chi informa le ghiandole mammarie che c’è bisogno di produrre un latte più proteico? Nella situazione della nascita pre-termine il corpo “si attrezza” e si adegua. Lo sa fare. Sa porre rimedio all’ imprevisto della nascita pre- termine. Tutto dipende dalla visione dell’Essere umano e se questa comprenda il “dato” Qualità della vita. Ciò de- termina quale è la vita che vogliamo sostenere. In questo ambito ci sono visioni diverse, ideologie di- verse ... veri e propri schieramenti. Sarebbe interessante tener conto del fatto che il “VI- VERE” dovrebbe contemplare la responsabilità, la di- gnità, l’interezza dell’Essere. A proposito di vita intesa come interezza, le cure pal- liative, che molti, ahimè, ancora considerano come cure di serie b, condividono questa visione. Lo Shiatsu si può annoverare «... nell’ampio spettro del processo di cura delle Medical Humanities, movi- mento che ha saputo rendersi portavoce delle istanze di riequilibrio della pratica medica.» (da “La medicina vestita di narrazione” di Sandro Spinsanti). Per concludere lo Shiatsu lavora sulla Qualità della vita e ne ottimizza le risorse. ______________ [1] L’Operatore Shiatsu deve essere munito di attestato di com- ! + !
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} ' - fessione è regolamentata dalla legge 4/2013. ANDREANA SPINOLA Fondatrice e Responsabile Didattica di una Scuola di Shiatsu in Roma. Terapista della Riabilitazione dal 1973. Dal 1992 Opera- trice Shiatsu e dal 1993 Insegnante. Iscritta al ROS (Registro Operatori Shiatsu) della FISieo al n. 17/94. L’esperienza presso l’ospedale Nuovo Regina Margherita e Policlinico Casilino viene tradotta nel 1992 in uno studio pionieristico sullo shiatsu appli- cato ai bambini prematuri. Lo Shiatsu continua ad essere il suo impegno, la sua passione e il suo terreno di approfondimento. ~
essere il proprio emocromo”... è impor- tante. Lo Shiatsu si pratica su tutto il corpo; il contatto, che si basa sull’ascolto, è at-
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- tivo e mentale e può essere un valido supporto. Con lo Shiatsu il malato si sente di nuovo “un intero” e, nel sentirsi intero, riesce a includere nella sua percezione anche la parte che sta bene. È fondamentale comprendere e sentire che anche quando abbiamo una malat- tia in noi continua ad esserci una parte $
più facile perché è quella che “chiama” di più, quella che fa più rumore. Lo Shiatsu aiuta a tornare a sentirsi inte- ri, quindi più forti, si recuperano energia e potenzialità . La parte sana, quella che sa reagire, quella che sostiene, quella che può lavo- rare, quella che mette in comunicazione tutto il resto e che, con il cancro, è inve- ce relegata sullo sfondo, viene chiamata in primo piano. È il corpo nella sua interezza ad avere la potenzialità vitale, quella che i latini chiamavano la vis medicatrix naturae (la forza risanatrice della Natura) ovvero il nostro potere, la nostra potenzialità, le nostre cellule staminali energetiche. Che si possa fare Shiatsu a malati di can- cro è una mia motivata convinzione (alla quale io mi associo, Cecilia) e del resto viene praticato da molti anni all’istituto di tumori di Milano. Dire che è meglio non ricevere Shiatsu quando si è affetti dal cancro è, a mio avviso, una scelta dettata solo dal timore e non da una sana visione della vita e da una corretta conoscenza dello Shiatsu.
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