Shiatsu News 48 giugno 2015
23 n. 48 - Giugno 2015 al la radice . . . # : ; , maestro Zen ! ! % !
~ “un tipo di cibo” 6 “(...) Lo Zen può diventare una forma di alimentazione: il cibo equivale a qualsiasi altra pratica zen, in quanto prevede
- ne al presente su cui ciò che si sta per fare, su ciò che le nostre azioni simboleggiano in quel preciso istante. Poiché ciò che consumiamo – sia col corpo che con la mente – determina le caratteristiche del nostro corpo e il contenuto della nostra mente, e in ultima istanza ciò che siamo, pratica-
estrema attenzione – sia nel- la scelta che nelle modalità – ogni cosa che consumiamo al
- mazione del sé. 11 ” 3 & !
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" ! quella natura autentica è pra- ! !
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) ! ! # Offrire e ricevere ;
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incenso, o prodotti della terra,
- sumati durante il pasto comu- ne, è sempre stata una “sorta di primordiale comunione ali- mentare tra uomini e dei (che) assicurava la circolazione del- la vita nel cosmo 12 ”.
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- que una pratica antichissima, che ha una delle sue più an- tiche espressioni nel solenne
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! rinnovamento della vita avvie- ne quando la si dona in sacri-
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! - smica. * A ! < Racconti delle vite precedenti del Buddha , il !
! ! ! dal corpo stesso del bodhisat- tva 13 % ! !
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! # Si narra che un giorno il Bo- dhisattva, cioè il Risvegliato, camminava con uno dei suoi discepoli parlando delle prati-
- tendo sulla felicità che nasce dalla rinuncia. Ad un tratto vide sul fondo di un burrone una giovane tigre, resa così debole dalla fame da non poter quasi camminare, gli occhi pieni di disperazio- ne e il corpo magro come uno scheletro. Dei piccoli tigrotti erano vicini a lei: la tigre af- famata era pronta a divorar- li, impossibilitata a cacciare o trovare altro cibo. Alla vista di tanta sofferenza il Bodhisatt- va, scosso dalla compassione come una montagna è scossa dal terremoto, mandò i disce- poli in cerca di cibo, ma rima- sto solo pensò: “Perché dovrei cercare la carne di qualche animale, quando ho me stesso da offrire? Non posso ignorare la sofferenza di questa tigre e solo io posso aiutarla. Se rimanessi indifferente ver- so il dolore di questo nobile Ichimi Zen, lo Zen di un solo sapore. ⚙ Nella letteratura Zen esiste una espressione Ichimi Zen ,
- re, che non si mischia a niente altro, autentico. Al contrario esiste anche un Gomi zen
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! corrotto, che lascia traccia, % " 6 praticato per se ! + (...) solo per amore del Buddha Dharma 7 / 1 ~
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! è espressione della propria na- ! ! !
% chiamiamo Natura di Buddha. < . ) ( . ( - . 1
Associare lo Zen al sapore è &
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%G “(...) al con- trario degli altri sensi, il gusto esige di introdurre dentro di sé una particella di mondo che diventa parte di noi. 8 ” , ma è % !
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- ) ! esso “(...) E’ radice dell’epistemo- logia fenomenologica perché è la radicale conferma della cor- relazione originaria di sogget- to e mondo della conoscenza trascendentale. 9 ” J ! “metabolizzazione del mondo 10 ” 6 !
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! delle cose.
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