Shiatsu News 50 Dicembre 2015

2 n. 50 - Dicembre 2015 edi tor iale A lle nostre latitudini, ed oltremodo in un Paese come l’Italia che è stato per secoli un’importante crocevia per il cattolicesimo, l’avvicinarsi della fine dell’anno solare è legato a doppio filo alla ricorrenza del Natale, per molti del Santo Natale. I sentori sono quelli della chiusura dei cicli, del terminare un percorso temporale e potersi concedere una pausa, le sensazioni accompagnano a un momento di intimità e di riflessione, come se si sentisse la necessità di guardarsi dentro, nel profondo. Per coloro che hanno in serbo la cattolicità, il periodo che a breve andremo a rivivere ripropone il grande tema della Nascita del Cristo. Non mi addentro nell’argomento, ad ognuno la riflessione nella propria maturità culturale ed intellettuale oltre che di fede, tuttavia mi sento di dare rilievo alla “storia” che nel Natale si racconta e che noi tutti conosciamo, proprio perché è nell’immaginario che si colloca la metafora del Redentore, meno nelle parole. È la storia, il racconto di una famiglia che fugge, con mezzi di fortuna, in maniera rocambolesca, persegui- tata dall’uomo e dall’avverso fato. Il cielo sembra li guidi, la madre ha nel grembo una vita nuova, il futuro da proteggere. Il padre, con il suo atto di fede, li conduce in un luogo sicuro. Intorno è la notte, il freddo, nel tempo del solstizio d’inverno. Non è la città il loro riparo, è la Natura che li accoglie, la grotta spoglia e severa, il bue e l’asino la convivenza, il fieno come giaciglio. E da questa immagine introspettiva, da questo anfratto immerso nel buio e smorzato dal freddo … seguendo un segno nel cielo … nasce la nuova vita, un piccolo essere fragile che sappiamo capace di cambiare il futuro, incarnazione di un futuro nuovo. Proprio perché storia autentica risulta non avere tempo, è storia attuale, che osserviamo purtroppo ogni giorno, forse con qualche segno celeste in difetto. Purtuttavia, intrecciato nella quintessenza del narrare, penso si celi una parte del senso del grande inse- gnamento che questa metafora ci vuole raccontare. È necessario percorrere tutto un cammino, faticosamente e sino in fondo, per arrivare laddove freddo, fatica, stanchezza, e a volte sconforto rivelano il loro volto. Solo lì si trova pace, si assiste al germogliare del seme della vita nuova, l’inizio, l’apparire del tempo futuro che porta con sé luce, direzione, calore e vita. È essenziale concludere per poter ricominciare, è vitale scendere sino in fondo per poter risalire, nell’asse- condare il grande ciclo che è la vita. Buon Natale per chi crede, buone festività per chi sente di farne a meno. Vi lascio alle pagine della rivista Buona lettura Fabrizio Bonanomi Direttore responsabile e di Redazione Natività e rinascita Oltre alle notizie dal Direttivo, dalla Segreteria e dai Rappresentanti regionali, la rivista accoglie articoli tecnici, culturali e filosofici. Nelle pagine che seguono, questa traccia culturale, questo filo conduttore, è riconoscibile dagli articoli che riportano il logo “fil rouge”. Per i nuovi lettori a cui diamo il benvenuto, ricordiamo che nel “fil rouge” potrete trovare un insieme di argomenti che da un lato stimolano l’introspezione, dall’altro promuovono la riscoperta di ambiti sottili, a volte dimenticati. Un modo per contattare l’intimo. f il rouge

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