Shiatsu News 41 settembre 2013

n. 41 - Settembre 2013 NEWS POESIA 24 Q Leggenda sull’origine del libro TAO TE KING Dettato da Lao Tse sulla via dell’emigrazione 1 uando fu, e già logoro, ai settanta, anche il Maestro ebbe voglia di quiete. Ché nel paese ancora una volta era debole il bene e ancora una volta più forte cresceva la malvagità. E lui cinse i calzari. 2 E prese su quanto aveva di bisogno. Poco. Però, una cosa e l’altra, e c’era la pipa che sempre fumava, la sera, e il libro che sempre leggeva. E, a occhio, pan bianco. 3 Godè la valle ancora e la dimenticò quando ai monti volse la via. E il suo bue godeva l’erba fresca, ruminando, con il vecchio in groppa, ad un passo che per lui bastava. 4 Ma nel quarto giorno fra i dirupi gli sbarrò la strada un gabelliere: “Hai qualcosa di prezioso?”, “Nulla”. E il ragazzo che guidava il bue disse: ”Insegnava”. Tutto dichiarato, dunque. 5 Ma quell’uomo, in un suo lieto animo, chiese ancora: ”E cosa ne ha cavato?” E il ragazzo: ”Che cede all’acqua docile, a lungo andare, la pietra tenace. Quel che è duro la perde, capisci?” 6 Per andare finché c’era, di quel giorno, ancora luce pungolava il ragazzo ora il bue. E già dietro un pino nero scomparivano quei tre quando improvvisamente si riscosse l’uomo e gridò: ”Ferma, ehi! 7 Che storia è, questa dell’acqua, vecchio?” “Ti interessa?” Il vecchio si fermò. “Io sono solo un gabelliere”, disse, “ma chi alla fine vinca, interessa anche a me. Dillo tu, se lo sai! 8 Tu scrivimelo! Dettalo al ragazzo! Non si può portar via certe cose con sé. Ce n’è, da noi, di carta e inchiostro. E anche da cena. Quella è casa mia. È una proposta, no?” 9 Con lo sguardo allora il vecchio scese su quell’uomo. Giubba a toppe. Scalzo. E la fronte tutta fitte rughe. Oh, non gli parlava un vittorioso. E mormorò: ”Anche tu?” 10 Per dir di no a una cortese preghiera era il vecchio, o pareva, troppo vecchio. E così disse forte: ”Chi domanda si merita risposta”. Poi il ragazzo: ”E vien freddo”. “Bene, una breve sosta”. 11 Dal suo bue scese il Saggio e scrissero per sette giorni in due. Li nutriva, il gabelliere, e soltanto sottovoce in quei giorni bestemmiava con i suoi contrabbandieri. E il lavoro si compì. 12 E una mattina il ragazzo porse al gabelliere ottantun sentenze. E per qualche provvista ringraziando pei dirupi dietro il pino presero. Più di così chi può esser cortese? 13 Ma non solo al Saggio si dia lode che sul libro col suo nome splende! Ché strappargliela si deve, prima, al Saggio la saggezza. Anche sia grazie dunque al gabelliere che la seppe volere. • Bertolt Brecht , 1937 trad. di Franco Fortini in “Poesie e canzoni”- Einaudi 1964

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