Shiatsu News 39 marzo 2013

ABCDEFGHILM 31 cizi, praticati regolarmente, stimolano meridiani, risvegliano le loro funzioni e ci aiutano a mante- nere un buon equilibrio e benessere psicofisico. ESECUZIONE DEI MAKKO-HO Iniziamo ascoltando molto semplicemente il no- stro respiro appoggiando il palmo delle mani ognuno sul proprio Hara. Si sorprenderanno di non sentire proprio niente! Il loro respiro non è in hara! Sorrido e gli dico di aspettare in silenzio che arriverà … Si rendono conto di quanto siano lontane dal loro corpo. Quando iniziamo i Makko-Ho saranno loro a sor- prendere me! Sono precise nella descrizione delle loro sensa- zioni, così precise che mi invogliano a metterle di fronte alla mappa di Masunaga perché si rendano conto che ciò che hanno sentito sono i meridiani che passano dove loro mi hanno indicato. Eleono- ra, nello svolgimento del Makko-Ho della terra mi dice di ave sentito una fitta alle ovaie durante lo stiramento. Simone nel Makko-Ho di acqua sente molta fatica e accusa dolore nella zona di R. Ho notato in loro un’eccessiva difficoltà nell’ese - cuzione del Makko-ho di C e IT, infatti, non hanno percepito nulla nelle braccia. Mentre nel makko- Ho del legno, seppur difficoltoso, hanno percepito lo stiramento sia sulle gambe (soprattutto F) che sul fianco. Sofia dice di aver sentito molto fastidio all’inguine. Abbiamo eseguito gli esercizi una volta sola per- ché ci siamo perse nella verifica della mappa pre - se dall’entusiasmo. Ora che abbiamo sperimentato un movimento fi - sico proviamo a percepire un movimento un po’ più profondo ascoltando l’Hara. Lavoreranno a coppie scambiandosi i ruoli. Sono tutti abbastanza svegli ed entusiasti quindi prima di iniziare li faccio stare qualche attimo in silen- zio ascoltando il proprio respiro per ritrovare un po’ di centratura. Lavorano insieme Simone e So- fia, ed Eleonora e Federica. Simone inizia con un respiro un po’ forzato, alla ricerca di un respiro normale ottenendo l’effetto opposto. Gli spiego quindi di non cercare nulla ma di ascoltare sem- plicemente sotto la sua mano, cosa che non risulta semplice lo stesso. Eleonora e Federica lavorano in silenzio. Anche quando cambiano i ruoli gli atteggiamenti sono più o meno gli stessi. Mi diranno poi che non hanno sentito grandi cose (forse perché si aspettavano grandi cose) però Ele - onora e Federica si rendono conto che il loro respi- ro dopo poco tempo era in sintonia, l’una respira- va allo stesso ritmo dell’altra. n. 39 - Marzo 2013 NEWS

RkJQdWJsaXNoZXIy ODk0MDk=