Shiatsu News 39 marzo 2013
shiatsu e… 7 mentata 12 . Il suo risveglio, seguito a pra- tiche misteri- che segrete, si dice che possa condurre l’ini- ziato in uno stato di tra- scendenza di- vina e ad una ricongiunzio- ne animica con la Divinità. Si tratta quindi di una profonda mutazione interio- re, di un Risveglio completo, di una Comunione perfetta e mera- vigliosa con la Madre primigenia e quindi di una Rinascita ad una nuova vita illuminata dalla Sag- gezza che è scaturita proprio dal potere del Serpente, la sacra ener- gia creativa della Grande Dea. Tutto questo, in Medicina Cine- se, si lega alla Femmina Oscura, al Rene, al Jing ed ai Visceri Cu- riosi. Il culto del serpente, in oc- cidente, nasce in Grecia, con quello di Asclepio 13 , presente pri- ma ad Egina e poi ad Epidauro, chiamato anche ‘iathros’, il medi- co , spesso rappresentato con un bastone fra le mani, al quale era attorcigliato un serpente, simbo- lo del Dio guaritore e ancora oggi simbolo che ritroviamo comune- mente sulle insegne delle “far- macie”. Il perché del serpente è facilmente intuibile: esso rappre- senta le forze ctonie e sotterranee che si sprigionano dal ventre del- la terra e che hanno il potere di guarire. Così il serpente, diventa animale sacro e simbolo legato alla medicina. A Babilonia, per esempio, sono stati rinvenuti de- gli ex-voto con simboli di serpen- ti offerti in memoria di avvenute guarigioni. Questi luoghi di cul- to non erano scelti a caso ma si ergevano in zone di particolare valenza ambientale dove fonti purissime d’acqua sgorgavano naturalmente dalle rocce, o in prossimità di fonti termali e tera- peutiche, luoghi, insomma, for- temente legati alla natura e al potere che alla terra conferi- sce l’acqua 14 . Nei templi de- dicati alla di- vinità, i malati usavano dor- mire ai piedi della statua del dio dopo esser stati sot- toposti a cerimoniali molto sug- gestivi e impressionanti. Il mala- to, così, durante la notte, riceveva la “visita” della divinità che gli avrebbe suggerito i rimedi per debellare la malattia. La consue- tudine voleva, poi, che fossero recati ex-voto per le guarigioni avvenute. L’uso di dormire pres- so i templi resistette tanto a lun- go che ancora in epoca bizantina, in piena cristianità, ci troviamo sovente di fronte al costume di dormire presso le chiese per otte- nere delle guarigioni. Ma tornia- mo ad Asclepio-Esculapio. Dalla Grecia il culto si trasferisce anche in Italia, e in particolare a Roma, più propriamente sull’Isola Tibe- rina. Questo luogo fu appunto dedicato alla divinità quando il serpente consacrato al dio e por- tato nella città da Epidauro, per debellare la peste del 293 a.C., saltando dalla nave che lo tra- sportava e, secondo la leggenda, discendendo il Tevere fino all’iso - la, per scomparire poi nel luogo dove fu costruito il nuovo tem- pio, inaugurato nel 289 a.C. At- torno al tempio, come ad Epi- dauro, dovevano sorgere dei portici destinati al ricovero dei fedeli e dei malati, ed è certa- mente singolare che l’isola abbia continuato ad essere luogo di cura e sede di un ospedale attra- verso il Medioevo fino ai nostri giorni. Nelle tradizioni asiatiche, ancora oggi il serpente, definito “piccolo drago”, è sinonimo di saggezza e di conoscenza misti- ca. Uno dei riti più antichi e par- ticolari d’Abruzzo è la “Festa dei Serpari” o “Festa di S. Domeni- co”, che si svolge il primo giove- dì di maggio o Cocullo, con i fe- delichesirecanoinpellegrinaggio al Santuario di San Domenico 15 , per guarire da ogni sorta di ma- lattie e specialmente da morsi di vipere, cani idrofobi e dal mal di denti. Giuseppe Profeta nel sag- gio “ Un culto pastorale sull’Appen- nino contro i morsi di Lupi, Serpen- ti e Cani Rabbiosi - Inchiesta sul culto popolare di S. Domenico di Co- cullo ”, scrive che le prime docu- mentazioni storiche sulla festa di S. Domenico a Cocullo 16 risalgo- no al 1392, mentre intorno al 1500 il giorno della festa era già il pri- mo giovedì di maggio. Il rito af- fascinò anche molti viaggiatori inglesi, ed è menzionato in R. K. Craven“Excursions in theAbruz- zi and thern Provinces of Na- ples“ (Londra, 1837), E. Lear in “Illustrated Excursions in Italy”, Londra 1846, e Anne MacDon- nel, “In the Abruzzi”, Londra 1908, ed Estella Canziani “Throu- gh the Appenines and the Lands of the Abruzzi”, Londra 1928. Oggigiorno l’evento genera gran- de afflusso di turisti e curiosi da tutto il mondo. Nelle settimane precedenti la festa i serpari (nel passato i serpari erano prevalen- temente contadini e pastori, oggi prevalentemente i giovani del paese) si dedicano alla cattura dei rettili. Le specie di serpi pre- senti nel rito di Cocullo sono in- nocue, e il loro morso provoca n. 39 - Marzo 2013 NEWS
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