Shiatsu News 40 giugno 2013
re da concubine quando la mag- giore andava in sposa, ma anche la maggiore non aveva alcuna possibilità di scelta perchè tutti i matrimoni erano combinati in- dipendentemente dalla volontà e dai sentimenti degli sposi. Alle donne era dunque richie- sto di sottomettersi docilmen- te al proprio destino in ogni cir- costanza e la loro influenza su- gli avvenimenti non poteva es- sere che sottile e nascosta, come quella del Vento che penetra nel- le fessure e segue percorsi nasco- sti e tortuosi per raggiungere la sua meta. Il simbolo grafico del Trigram- ma Vento mostra una linea Yin, debole, sovrastata da due li- nee Yang, forti. Le immagini na- turalistiche associate sono quin- di quella del Vento, che, se non può soffiare liberamente, si infila in ogni anfratto trovando tutte le vie possibili, o quella dell’Albe- ro, che emette le proprie radice nascoste sotto la terra penetran- do in profondità. Ciò vuol dire anche conoscere le influenze sot- tili ed i misteri, infatti il nome dell’Esagramma Xun signifi- ca, fra l’altro, divinazione ed of- ferta sacrificale (di cibo). I Segni Misti ribadiscono che : “Il Penetrante è nascosto”. Le Sen- tenze aggiunte precisano: “Il Pe- netrante mostra come opera la virtù. Mediante il Penetrante si è in grado di ponderare le cose e di rimanere nascosti. Mediante il Penetrante si è in grado di te- ner conto delle circostanze par- ticolari.” Il nome dell’Esagramma, le im- magini che abbiamo esamina- to ed i diversi temi proposti dal- le linee indicano quindi: flessibi- lità, mitezza, do- cilità, sottomis- sione, indeci- sione, ma an- che perseve- ranza, trame nascoste, capa- cità di penetrare in profondità, capacità di modella- re e manipolare gli avvenimen- ti, capacità di diffondere i propri comandi. Narra Zhuang Zi : Il macellaio del principe Wen Hui stava squartando un bue. Ogni col- po vibrato dalla sua mano, ogni sol- levamento della spalla, ogni movi- mento del piede, ogni spinta del gi- nocchio, il fruscio della carne taglia- ta, il movimento del coltello, tutto era perfettamente armonioso, come la danza del Boschetto dei gelsi o la musica Jing Shou. “Ammirevole,” disse il principe, “che la tua arte sia divenuta tanto perfetta.” Il macellaio depose il coltello e rispo- se: “Ciò che mi sta a cuore è il Dao, che va al di là dell’arte. All’inizio, quando cominciai a squartare buoi, tutto ciò che vedevo dinnanzi a me era un bue intero. Dopo tre anni, non vedevo più la massa del bue, ma le singole parti. Adesso, non vedo nulla con gli occhi. Tutto il mio es- sere lavora, i sensi sono a riposo. La percezione e la ragione si arrestano e lo spirito si muove spontaneamente. Seguendo i filamenti della carne, il coltello scivola attraverso le fessure nascoste, scorre attraverso le cavi- tà del corpo, trova la via che già c’è. Non taglio legamenti né tendini, per non parlare di ossa o giunture. Un buon macellaio cambia il suo coltello ogni anno, perché taglia. Un macellaio mediocre cambia il suo coltello ogni mese, perché spacca. Io uso questo coltello da diciannove anni, ha macellato migliaia di buoi, ma la lama è ancora affilata come quando era nuovo. Ci sono intersti- zi nelle giunture e il filo della lama non ha spessore. Quando infili ciò che non ha spessore in un intersti- zio, c’è sempre spazio a sufficienza. Capita tuttavia di incontrare giun- ture difficili. Me ne rendo conto, rallento, osservo attentamente, mi muovo con cautela. La lama si muo- ve appena, delicatamente, ed ecco che la carne si apre e cade come una zolla di terra. Allora ritraggo il col- tello, mi fermo e assaporo la gioia del lavoro compiuto. Pulisco la lama e la ripongo nel suo astuccio.” “Eccellente”, disse il principe. “Il mio macellaio mi ha insegnato come colti- vare l’energia vitale.” (Zhuang Zi, III) “Eccellente”, dice l’Operatore Shiatsu. “Il macellaio del princi- pe mi ha insegnato come coltiva- re l’energia vitale (mia e del mio ricevente)”. “Ora comprendo che non devo premere, ma penetra- re. Non devo né rompere, né ta- gliare, ma trovare la via che c’è già, scivolando attraverso le fes- sure nascoste”. Narra Lie Zi: Confucio stava contemplando la ca- scata di Lü Liang. L’acqua precipi- tava da duecento piedi d’altezza e ribolliva schiumeggiando per molte miglia. Pesci, tartarughe, coccodril- li, salamandre non avrebbero potu- to nuotare in quelle acque. Ma im- provvisamente Confucio vide un uomo in acqua. Pensando che si trattasse di un uomo che un grande dolore portava a cercare la morte, Confucio chiamò i suoi discepoli sulla riva per cerca- re di ripescarlo. Ma qualche centi- naio di passi più a valle l’uo- mo uscì tranquillamente dall’acqua, con i capelli sciolti sul- le spalle e can- tando. Confucio lo raggiunse e lo interrogò: “Ho creduto che tu fossi uno spiri- n. 40 - Giugno-Luglio 2013 NEWS SPECIALE XXIV CONVEGNO NAZIONALE 30
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