Shiatsu News 40 giugno 2013
Intervista al MAESTRO OHASHI In occasione del XXIV Convegno Nazionale FISieo 2013 di Genova di Fabrizio Bonanomi e Gianpiero Brusasco A bbiamo avuto il piacere e l’onore di inter- vistare il Maestro Ohashi , personaggio di spicco del mondo dello shiatsu internazio- nale, e nome che ha dato lustro, insieme agli altri relatori, al convegno di Genova 2013. L’intervista ha assunto da subito un tono informale e molto cordiale, i contenuti, interessanti ed a trat- ti spiazzanti come potrete leggere, sono di livello come era nelle nostre attese. Buona lettura. Cosa ne pensa dello shiatsu di oggi, come si sta evolvendo, dove sta andando lo shiatsu se- condo la sua esperienza di insegnante, sareb- be interessante una sua opinione in generale sull’argomento, l’analisi attuale e l’evoluzio- ne del percorso che lo shiatsu sta compiendo, quale lo sviluppo futuro. La definizione “evoluzione” secondo me è un po’ vaga, tuttavia, assolutamente, il popolo dello shiat- su è in netta espansione in tutto il mondo. Questo è quello che succede; in particolare quando e nei luo- ghi dove lo shiatsu viene legalizzato, si formano e si propongono milioni e milioni di shiatsu terapisti. È un punto su cui porre estrema attenzione per quan- to riguarda la qualità dello shiatsu: con più persone lo fanno il rischio che si corre è che la qualità vada diminuendo. Per esempio, negli Stati Uniti quan- do lo shiatsu è stato legalizzato (riconosciuto) ha si- gnificato che è diventato una sorta di massaggio. Chiunque aveva una licenza di altra terapia o anche di estetica, non importava, poteva includere anche lo shiatsu nella sua attività, senza neppure aver se- guito un corso. Lo shiatsu diventa così popolare in America che 250.000 persone all’improvviso entra- no nel mercato, ma nessuno di queste persone ha studiato in una scuola seria. E così il pubblico non rispetta più il nome dello shiatsu, questo è il perico- lo insito anche da noi dove si sta fronteggiando una situazione simile, però, certo, è meraviglioso che lo shiatsu cresca e che le persone lo riconoscano. Il mio suggerimento qui ai membri rappresentati- vi dello shiatsu, ai soci dell’Associazione, alle persone tutte è questo: prendetevi cura del vostro nome, rispettate voi stes- si, onorate il nome, date dignità alla vo- stra qualità di pratica, è l’unico modo per poter sopravvivere, questa è la mia rispo- sta a questa domanda. Su questo mi permetto di aggiungere una piccola questione, ad un neofito, ad una persona che si avvicina a que- sto mondo dello shiatsu quali potreb- bero essere i suoi consugli, da Maestro quale ella è, quali direzioni di studio e sviluppo? Investimento, bisogna investire molto, denaro ed energia, denaro energia e tempo! Ventiquattrore al giorno, sette giorni su sette. Uno studente deve essere completamente concentrato su questo, al- trimenti non ha speranza di sopravvivere. Gene- ralmente intorno al 60% delle persone che frequen- tano i corsi, all’interno di un anno abbandonano, non procedono più, questa è una buona notizia per le persone che invece investono tutto e si dedicano alla pratica, studiano ed onorano il proprio nome, ventiquattrore al giorno sette giorni la settimana ed allora è più semplice portare avanti lo shiatsu, an- che per queste defezioni. Quindi severità, applicazione ed anche costan- za sono gli ingredienti base. Certo! Non solo investire nello studio, anche il luo- go in cui pratichi, l’abito che indossi, l’aspetto lega- to alla pubblicità, la segretaria, l’iscrizione all’Albo che si ritiene più rappresentativo, gli aspetti fisca- li, tutto questo è un mare di cose da fare, tuttavia il 99% delle persone che si diplomano non investono un centesimo su questo. Per le persone che investo- no un milone di euro è più facile sopravvivere, un milione è metaforico naturalmente, tuttavia lo stu- dio, se possibile la segretaria, tutto questo fa sì che la professionalità del terapista sia di livello, basta- no solo un milione di euro (risa collettive), noccioli- ne infondo… Questo è quello che penso. n. 40 - Giugno-Luglio 2013 NEWS SPECIALE XXIV CONVEGNO NAZIONALE 20
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