Shiatsu News 35 marzo 2012

25 n. 35 - Marzo 2012 NEWS L a nuovissima costituzione islandese, redatta at- traverso un’opera di crowdsearching sul web, re- cita che “La natura è il fondamento della nostra nazione”, e aggiunge che ognuno ha “il diritto ad un ambiente sano, all’acqua fresca, all’aria pulita e alla natura selvaggia”. Per la prima volta al mon- do viene inoltre sancito dovere di “lasciare alle fu- ture generazioni un ecosistema armonioso e vivibi- le”. Viviamo in un’epoca densa di cambiamenti e incredibilmente gravida di possibilità, seppur spes- so ancora vestite da problemi. Ce ne rendiamo con- to come cittadini e forse, in misura anche maggiore, come operatori shiatsu, essendo il mondo olistico occidentale, volente o nolente, al centro di uno sto- rico spostamento di paradigma culturale, seppur forse ancora inconsapevole nella sua portata. La crisi del positivismo e del realismo determini- stico, effetto dalle stesse rivoluzioni scientifiche del XX sec., ha portato a delle riflessioni epistemologi- che importanti, che se da un lato hanno risveglia- to la bella addormentata (la filosofia occidentale) dalle rassicuranti certezze della “misuro-crazia”, dall’altro non sono riuscite a creare in ambito ac- cademico una vera alternativa che fosse altrettanto “applicabile”, operativa e vicina al senso comune. Questa alternativa, invece, è nata un poco alla vol- ta da sola, nel mondo reale. Stato vibrazionale, risonanza o bio-campo energeti- co, capacità informazionale della materia, attrazio- ne selettiva… Persino entanglement o non-località sono tutti concetti che, elaborati a partire da un’epi- stemologia quantistica, oggi un operatore olistico medio-qualificato spesso mastica (e, meno spesso, padroneggia) senza problemi, perché in essi rico- nosce un raccordo, una possibile sintesi non dottri- nale tra la visione del mondo “condivisibile” della fisica contemporanea e una serie di consapevolez- ze di natura più profonda, che sono alla base delle nostre discipline e che attingono proprio dalle intu- izioni millenarie delle filosofie orientali. Ecco allora che l’antichissimo diviene, in tempo reale, “tecno- logia” olistica , per essere restituito alla quotidiani- tà di operatori e Ukè sotto forma di una visione del RIFLESSIONI EPISTEMOLOGICHE Storia di un monologo che voleva diventare un DIALOGO di Mirko Chiaromonte mondo altamente applicabile, attuale ed (eco-) so- stenibile come non mai. Si direbbe proprio che al- cune idee siano divenute oggi – un po’ come il ta- chione – talmente veloci da viaggiare liberamente avanti o indietro nel tempo. Allo stesso tempo, come spesso avviene nei mo- menti e negli ambiti di fermento culturale, vedia- mo avvicendarsi anche una serie di idee più biz- zarre che, se pur talvolta affascinanti, disperdono una sorprendente forza propositiva in mille dire- zioni diverse, prestando il fianco alle facili critiche degli ambienti culturali conservatori e delle lobby accademiche o professionali. Insomma, riteniamo che l’approccio olistico si stia avvicinando sempre di più ad una sua fase di maturità intellettuale, e sia dunque giunto il momento dare ad esso un fonda- mento epistemologico nuovo, che non sia l’ennesi- mo tentativo di “giustificare” scientificamente ciò che non nasce come scientifico, magari misuran- do ciò che non si propone come quantitativo, ma nemmeno di “fuggire” nello più sbrigliato spiritua- lismo new-age e smettere così di interrogarci su ciò che questo voglia dire per noi qui ed ora , ripropo- nendo così in chiave moderna la dolorosa scissio- ne morale, tutta nostrana, tra materia e idea, carne e spirito. E ancora: se non avessimo assistito all’av- vento della fisica quantistica, avremmo considerato le intuizioni di taoismo e buddhismo come prive di valore?... mmhmh…Quella della filosofia Occiden- tale è insomma la storia di un lunghissimo monolo- go che oggi, per la prima volta, è chiamato a diven- tare un dialogo. Ce la farà? • shiatsu.vega@gmail.com

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