Shiatsu News 32 giugno 2011

Sullo tsunami in Giappone e altro... e-mail del 19 aprile 2011 Ho letto con sincero interesse il tuo breve articolo di fondo “Sul cataclisma giapponese, l’unità”, nel recente numero di Shiatsunews, che mi è da poco arrivato (grazie per aver ospitato il mio articolo). Senza dubbio le immagini dirompenti del cataclisma giapponese, riversate dal video tv nelle nostre case, hanno avuto un impatto superiore a quelle (poco conosciute) dello tsunami dello Stretto di Messina del 1908. Dico Tsunami, perché di quello si trattò: il mare si divise, e due onde altissime si abbatterono sulle due città che si affacciavano sullo Stretto (Messina e Reggio Calabria) distruggendole. Duecentocinquantamila morti. Il “Mattino” di Napoli, due settimane dopo, quando si constatò che ben poche case erano rimaste integre (a Reggio si salvarono solo la Chiesetta di S. Pietro e un palazzo del centro) propose di bombardare quello che era rimasto, radere al suolo le due città e costruirle altrove. Tenendo conto del fatto che con ritmo di 100 - 150 anni un sisma di questa portata tocca la faglia dello Stretto di Messina, come può essere accettabile il progetto di costruirvi un ponte? Tralascio le mie personali considerazioni: dico solo che evidentemente ci sono interessi che giocano in questo senso, senza tener conto delle nostre vite. Come ci sono evidenti interessi per mandare avanti il “programma nucleare” in Italia. Tutte le perizie geologiche sono contrarie alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Tutto ci dice che nuclearizzare l’Italia è folle. Una notazione storica: il primo di cui si ha notizia che favoleggiò di costruire un ponte sullo Stretto fu Ruggero I il Normanno. Nel XII secolo. Il motivo? propaganda politica. Niente cambia, ma a rimetterci sono sempre migliaia di innocenti. Come per il disastro della diga sul Vajont. Ludovica De Nava Dialogo A partire da questo numero Shiatsu News ospita uno spazio dedicato alla posta dei lettori. Lo abbiamo inti- tolato Dialogo, perché vorremmo che fosse un’occasione per scambiarci opinioni, riflessioni e considerazioni. I temi possono essere quelli che la rivista propone oppure suggeriti direttamente da voi, come nel caso della lettera di Ludovica. Scrivete all’indirizzo redazione@shiatsunews.com

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