Shiatsu News 29 settembre 2010

Lo shiatsu e la terapia... L’incantesimo della principessa Isabeau A cura di Fabio Rao C hi di noi non è più un teenager conosce- rà certamente un film che ha conquistato i cuori degli amanti del fantasy (tanti nel nostro ambiente..), “Ladyhawke”, un’ope- ra degli anni ’80, che narra la storia di un cavaliere che per un malvagio sortilegio si trasforma in un feroce lupo nero di notte e fino al sopraggiungere dell’alba, quando la sua amata assume le sembianze di un bellissimo falco. Per questo sortilegio essi non si in- contreranno mai … Apprezzo l’assonanza con quanto esposto di seguito, poi- ché lo considero un esempio chiaro a dimostrazione del fatto che Shiatsu e Terapia non soltanto non hanno un rapporto diretto ma molto lontanamente indotto, ma an- che che i due eventi hanno in comune il luogo ma non il tempo .. Durante l’approccio con chi chiede di sottoporsi ad un trattamento Shiatsu, allo studente viene insegnato a fare, dell’osservazione, uno strumento introspettivo oltre che di “raccolta”, di ogni dato utile a definire un profilo il più possibile energetico dell’interlocutore, poi ricevente della sessione di trattamento. Ogni aspetto che colpisce la nostra sfera sensoriale e quindi quella più profonda dell’inconscio, comparato con le conoscenze scolastiche e l’esperienza può divenire uno strumento valutativo che sarà valido nella misura in cui l’operatore sa “traslare” il “se stesso consapevole” nell’azione del toccare. Il trattamento inizia quindi con il primo contatto e que- sto istante si manifesta con la realizzazione del rapporto, intimo, tra il praticante ed il ricevente in prima istanza, tra il ricevente e se stesso nell’istante immediatamente successivo. Ed ecco che il trattamento prende corpo ed assume potenza.. ma osserviamo il fenomeno del tratta- mento nel suo evolversi. Primo approccio e prima fase del rapporto operatore/ ricevente, prima ancora del loro incontro fisico. L’istante in cui l’individuo decide che un trattamento shiatsu é quel che gli serve per poter sentirsi a proprio agio, per coccolarsi, perché crede che questo lo aiuti a risolvere un problema, questo è il vero e proprio inizio del trattamento Shiatsu. Egli si sta preoccupando per se stesso e questo mette in movimento quell’energia che risveglia nell’organismo il sistema endocrino e crea le condizioni mentali ideali per il rapporto armonioso tra il suo corpo e l’ambiente nel quale questo insiste. L’indivi- duo decide che lo Shiatsu, per quel poco o abbastanza che egli ne sappia, può diventare una parentesi utile nel- la sua vita e quindi predispone la sua mente ed il suo corpo per questo “colloquio”.. Seconda condizione: la ricerca di uno “strumento”. L’individuo, la cui consapevolezza di persona umana si rivolge verso se stessa, inserisce nel proprio conte- sto una realtà estranea, esterna all’identità corpo- mentespirito che lo definisce come persona: l’ operatore shiatsu . Questa realtà singolare, questo estraneo , viene gestita dal nostro individuo come qualcosa al quale viene “concesso di avvicinarsi”, pur mantenendo debita distanza, perché è lui, l’operatore, che conosce il modo di toccare e la sequenza del trattamento. Una enorme quantità di nuovi para- metri entrano a fare parte adesso del contesto “individuo” , alcuni prevedibili e mediati dal protocol- lo della comunicazione, parte inte- grante della pantomima formale del colloquio tra individui ed altri asso- lutamente imprevisti e che talvolta ge- nerano sorpresa, stupore o addirittura turbamento. In questa fase l’individuo non dedica tem- po a se stesso, ma piuttosto dedicherà tempo 32 SHIATSU E...

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