Shiatsu News 47 marzo 2015

5 n. 47 -Marzo 2015 shiatsu e . . . si, come tutte le forme artistiche, un ele- mento di unione in tutto il mondo: che si tratti di un bianco foglio di carta di riso o di una «tela nostrana», le emozioni susci- tate da una calligrafia sono le medesime; i gesti dell’artista calligrafo di tutto il mon- do sono immediati ritmati e perfetti, senza correzioni o ritocchi; l’artista raggiunge il pieno possesso e controllo del pennello unitamente alla padronanza della tecnica, all’osservazione della realtà e all’affina- mento interiore. Come ha scritto lo stesso Arthur Baker in una sua calligrafia ispirandosi ad Alexei Remizov: «I pensieri sono formati da parole, le parole, da lettere. La melodia dei pensieri e delle parole risuona nella bellezza delle lettere». • Rimangono immutati i suoi principi: ritmo, continuità del gesto, controllo della forza. Sembra che il grande maestro di calligra- fia Wang Xi Zhi (303-361), riferendosi al metodo con cui impugnare il pennello, ab- bia detto: «Se intendi scrivere un tratto, una linea, una curva, sia nello stile rego- lare che nel corsivo devi scrivere con tutta la tua forza». Un altro calligrafo e poeta, He Shao Ji (1799-1873), diceva: «Lo spirito deve es- sere tondo ed il principio con cui si scrive è il cerchio». E infatti i gesti del calligrafo si compiono su percorsi circolari, senza soluzione di continuità, immediati e ritmati. Anche in Occidente abbiamo dei grandi calligrafi e proprio coloro che sono riusciti a raggiungere alte vette nelle loro opere sono quelli che, in un certo senso, rac- chiudono in loro i principi dello «SHODO». Tra questi vi è senza alcun dubbio Arthur Baker. Di lui Tommy Thompson ha scritto: «Il linguaggio diventa musica attraverso la fluente penna nella sua mano calma ed abile. Il suo amore per la bellezza viene espresso così incondizionatamente nelle sue opere, che si legge gioia in ogni lette- ra, in ogni parola, nel ritmo delle linee». Così l’arte della calligrafia può considerar-