Shiatsu News 46 dicembre 2014

La BIODINAMICA come attitudine di Silvio Mottarella M ettiti di fronte a una persona e osserva la simmetria del suo cor- po: il viso, le spalle, la lunghez- za delle braccia ecc. Chiedile poi di distendersi in posizione su- pina. Accertati che sia comoda; se serve sistemagli un cuscino sotto le ginocchia in modo che la zona lombare appoggi meglio e anche sotto la testa, se lo gradi- sce. Ora sistemati al suo fianco e siediti in modo comodo, dovrai starci per una ventina di minuti perciò evita posizioni che ti co- stringerebbero a resistere. Ora prendi la mano destra di uke come si usa quando ci si saluta. Non fare nulla, semplicemente accogli la sua mano. Percepisci il contatto della pelle e le sensa- zioni che ti arrivano dal contat- to. Ammorbidisci sempre più la tua mano. Ora porta l’attenzione allo spa- zio interno della tuamano; inizia dalle falangi delle dita e lascia che gli spazi articolari occupino tutto il volume possibile. Esten- di questa esplorazione a tutto il metacarpo fino al polso. Se hai confidenza con l’immaginazione e la propriocezione puoi anche provare ad accedere alla fluidità delle ossa o, più semplicemente, percepire la tua mano completa- mente fluida come se ritornassi al primo stadio di vita, quello della cellula. La tua mano è una grande cellula con la pelle come membrana e, all’interno, solo fluidi. Non prestare troppa at- tenzione alla mano di uke, occu- pati della tua. Può essere che la tua mente si intrometta e cerchi di distoglierti dalle sensazioni; sta solo facendo la sua parte non seguirla e torna alle sensazioni interne. Ora passa al polso anche lo spazio articolare del polso si espande e la stessa immagine di fluidità colonizza tutto l’avam- braccio. Prenditi il tempo neces- sario affinché la sensazione che cerchi diventi sempre più pre- sente, sempre più vivida. Puoi ritornare alla mano ogni volta che lo senti utile o ti risulta dif- ficile fluidificare i tuoi tessuti. Passa al gomito e lascia che la sensazione fluida lo inondi e poi inondi anche il braccio. I fluidi occupano gran parte del nostro corpo, circa l’80%, ce ne dimen- tichiamo così frequentemente che ritornarci con questa moda- lità ci può sorprendere. Ora lascia che questa marea fluida esondi anche nella spalla e, se senti l’esperienza nutrien- te, lasciala espandere all’emito- race destro e giù per tutto il lato destro del tuo corpo. Quando senti che puoi conclu- dere lascia la mano di uke ma os- serva con quale modalità lo fai, quale sensazione ti sorge dentro e quanto tempo ti ci vuole. Per tutta la durata di questa esperienza la tua attenzione è rimasta su di te, sulla qualità di organizzazione della tua mano e conseguentemente sulla quali- tà di tocco, un tocco fluido, che non ha indagato nulla della qua- lità di uke e che semplicemente si è organizzato per accogliere in modo neutro quello che c’è : un tocco biodinamico . Condividi l’esperienza con uke e osserva di nuovo il suo corpo, sono evidenti asimmetrie tra i due lati del corpo? Noti un di- verso senso di pienezza nella metà con cui hai dialogato? Po- trebbe essere sorprendente no- tare gli effetti di una semplice ma non banale presenza. n. 46 - Dicembre 2014 NEWS 12

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