Shiatsu News 37 settembre 2012

n. 37 - Settembre 2012 NEWS 30 SHIATSU E… M artellanti campagne pubblicitarie davvero molto efficaci, convin- cono sempre più masse di gen- te che mangia male ad usare gli integratori alimentari. Questo mercato è molto fioren- te e viene incrementato nel suo giro d’affa- ri, di oltre un 10% l’anno in Italia. Ci viene raccontato che sono vitamine, minerali, proteine, carboidrati e grassi (cioè macro e micro-nutrienti), i compo- nenti dei cibi che ci interessano e non i cibi stessi in quanto tali 1 : per esempio ciò che contiene la carota, e non la carota stessa, ed indipendentemente dal fatto che può essere surgelata o meno ed altro anco- ra. Medici, dietologi, nutrizionisti (scien- za della nutrizione), con il loro approccio scientifico pensano solo 2 alla quantità dei nutrienti di cui il corpo (come la macchi- na per la benzina) può avere bisogno (e neanche si trovano d’accordo tra loro su tali quantità). A questi “scienziati” poco importa che tali sostanze nutritive, indi- viduate attraverso una concezione esclu- sivamente biochimica del cibo, vengano ingerite come parti di un alimento comple- to in sé (come la carota appunto) o come integratori . Per questi professionisti della scienza, intesa nel più de- teriore dei modi come sola por- tatrice di verità, la relazione re- ciproca esistente tra tali nutrienti non ha alcuna importanza e quindi è in- differente che la vitamina C possa rica- varsi mangiando una carota intera op- pure ingoiando una meravigliosa pillola colorata, di quelle che nelle farmacie sono collocate davanti ai vostri occhi in scato- le attraenti, dai prezzi altissimi, in scaffali che sono veri e propri TOTEM della “sa- lute”. Quasi due miliardi di euro di fattu- rato l’anno scorso ed il famoso “polase” che da farmaco da banco diventa integra- tore! La quantità in grammi del nutrien- te è tutto, non importa come sia veicolata e dove si trovi o da dove provenga. Que- sta è la visione scientifico-meccanicisti- ca che ci troviamo di fronte ovunque, dai giornali, alla televisione, agli studi degli “specialisti”, ai cuochi e chef 3 (quando se ne preoccupano, almeno), e persino a tut- ti i tipi di slow foods che oggi si moltipli- cano sotto differenti nomi. Nessuno tra gli stolti si chiede se la parola “integrato- re” indica sin da subito una sconfitta per chi lo prescrive e per chi lo acquista. Per coloro che li ingurgitano la battaglia per- sa è quella relativa al cibo di cui si nutro- no e al tipo di alimentazione adottata che, chiaramente, non è “integra” ma carente. Sconfitta anche per i medici, farmacisti e altri, che le consigliano perché ammetto- no implicitamente di non aver saputo in- tervenire con i propri clienti nella loro sa- L’Albero della SCIENZA di Andrea Biggio Disquisizione sugli integratori alimentari

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