Shiatsu News 37 settembre 2012
NEWS C ome ripeto spesso i koan devono risolvere la con- traddizione delle affer- mazioni edegli insegnamentidei maestri. È una grande contrad- dizione per esempio, che un Dio di amore, come afferma la reli- gione in cui siamo cresciuti, per- metta che ci sia tanta sofferenza provocata dalle guerre, le ma- lattie, gli sfruttamenti, ecc., ecc., nel mondo che ha creato. Perché ha creato un mondo così strano e cattivo, sotto molti aspetti? Se Dio ama le sue creature qual’è lo scopo che si é prefisso? Siccome il maestro si espone affermando: “Il mondo è perfetto così com’è!”, è ovvio chiedergliene una ragio- ne assistendo quotidianamente a tante tragedie. Forse bisogne- rebbe mettere da parte qualsiasi considerazione per fermarsi tut- ti e ricominciare da zero. Cercare di migliorare questo mondo per mezzo dell’insegnamento, qua- lunque esso sia, è inutile: non si può migliorare quanto è già per- fetto! Infatti, non può non esse- re perfetto, perché: o è stato cre- ato da Dio, oppure è venuto da sé. Se è venuto così da sè, non si può fare niente, magari si aggiu- sterà da sé a mano a mano. Ma se invece è stato creato da qual- che entità superiore, assoluta, perfetta, onnipotente, non può essere sbagliato. Non può sba- gliare nel fare le persone e se ne fa qualcuna buona e altre catti- ve vuol dire che deve essere così. Non come gli oggetti costrui- ti dall’uomo, che qualcuno vie- ne fuori difettoso. Ma se ci met- te le mani Dio non si può mica giudicare il suo operato: ha fatto sicuramente tutto perfetto! Allo- ra, ammesso che il maestro ab- bia ragione e il mondo sia perfet- to così, la ragazza giustamente si chiede, e gli chiede: “Ma perché insegna? Il fatto che ci si ammaz- zi rientra nella perfezione?”. Cer- to, se il mondo si osserva e si giu- dica dal punto di vista assoluto, qualunque azione dovrebbe es- sere giusta. Invece, vivendo nel- la vita di relazione ci sono regole di convivenza, stabilite dalla so- cietà in cui si vive, che sia l’Italia o la Cina, l’Ameri- ca o l’Africa, alle quali chiunque si deve adattare, al- trimenti si viene puniti. Perciò si è attenti nel guida- re l’automobile, nell’attraversare la strada, nel non disturbare il pros- simo e così via. E ci sono pure i mo- menti attinenti alla propria coscienza, quando la società non è a controllare. In certi casi si può fare del male psicologica- mente. Però, dal punto di vista assoluto, se Dio ci ha fatti così che si può fare? Alcuni assassi- ni accusano i genitori di averli cresciuti male. Oppure che è nel DNA la spinta ad ammazzare gli altri. “Eliminatemi” dice Chika- tilo, il russo che ha ammazzato più di cinquanta persone, e sul quale è stato girato un film. Egli si chiedeva: “Perché sono venu- to al mondo se ho procurato tan- to dolore?”. Forse s’è un po’ diva- gato, ma il punto fondamentale per ogni discepolo è imparare a stare al mondo sui diversi livelli. Che significa realmente quando il maestro dice: “Il mondo è per- fetto così com’è”? Nel commento al primo koan del Mumon kan, Mumon dice: “Se comprendere- te MU camminerete mano nel- la mano con tutti i patriarchi del passato”. Ovvero, si compren- derà quanto i maestri del passa- to hanno voluto dire con le loro frasi così difficili, che è qualcosa che non si può spiegare. Il mae- stro non sta atteggiandosi, egli è maestro in sé in qualunque ma- nifestazione, e di conseguenza lo fa. Ma non fa il filosofo con spie- gazioni che aggiungerebbero un cappello al cappello che si ha già in testa, o farebbero una ferita sulla carne sana. E così rispon- de con una risposta non risposta, perché ognuno deve scoprire da sé, nella quotidianità, quanto dice il maestro. Per vedere la per- fezione che c’é nell’avere sonno e nell’andare a letto, nel leggere un libro o guardare la televisione. Pure nel contare le pecorelle c’è CASO N° 14 n. 37 - Settembre 2012 Si deve comprendere a fondo questa contraddizione: praticare con tutta la propria forza e ambizione e nello stesso tempo staccarsi da qualunque ambizione e da qualunque forza. 28 KOAN
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