Shiatsu News 32 giugno 2011

42 shiatsu e bambini Il 20 e 21 dicembre scorso si è svolto il 1° Congresso Internazionale sul tema “Child Life, i bisogni esistenziali del bambino in Ospedale”, organizzato dal Dipartimento di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova. Durante il Congresso i relatori hanno portato le loro esperienze finalizzate a tutelare al massimo la parte sana del bambino durante la permanenza in Ospedale. Questo allo scopo di preservare il percorso di crescita del bambino, allo stesso tempo migliorare l’adattamento del piccolo paziente alla vita in ospedale, insieme all’accettazione delle cure che deve ricevere. L’adozione sistematica di interventi per promuovere il benessere del bambino ricoverato, per aiutarlo ad affrontare la malattia e ad adattarsi alla vita in Ospe- dale, risale agli anni 50, negli ospedali pe- diatrici americani con le prime esperienze di “Child Life”. Il termine è difficilmente traducibile in italiano ma si riferisce alla tutela dei bisogni esistenziali del bambino ricoverato in Ospedale. Questo modello ha iniziato a diffondersi anche in Europa negli ultimi 20 anni, in risposta ad una crescente consapevolezza dei diritti del bambino ricoverato. Si è parlato molto di gioco, laborato- ri, musica, incontri con gli animali... e tutte le attività dedicate alla tutela e alla promozione del benessere del bambino in ospedale. Io ho portato l’esperienza dello shiatsu nella Clinica Pediatrica, iniziata da Ope- ratori della mia scuola di provenienza dal lontano 1997. Perché risulta così utile lo shiatsu in ospedale? Vorrei portare l’attenzione all’aspetto fondamentale dello shiatsu: l’operatore usa lo strumento più semplice a disposi- zione dell’uomo, le sue MANI e attraver- so il contatto stimola la PELLE, che rende possibile il contatto e lo scambio con l’ambiente, ed è il principale ORGANO SENSORIALE. A tutte le età un contatto fisico, una carez- za, un abbraccio aiutano a lasciar andare le tensioni, a liberare il respiro, a smuove- re i blocchi. “Tratto Stefano, un ragazzo di 12 anni. E’ molto contratto, fatico a rilassarlo perché il contatto gli crea tensione e solletico. Ne parlo alla mamma, mi racconta che dopo la nascita il bimbo è stato un mese in in- cubatrice e lei sente e vede che è diverso dai fratelli: non gli sono mai piaciuti i momenti di gioco nel lettone, ha difficoltà a lasciar andare e trattiene tutto.” Ancora una volta è evidente come la stimolazione cutanea per neonati, bimbi e ragazzi è di primaria importanza per il loro sano sviluppo fisico e comportamen- tale. In caso di dolore, sia fisico che emozio- nale, si tende inconsapevolmente ad irrigidire i muscoli del corpo, a bloccare il respiro, sempre inconsapevolmente si pensa, facendo così, di soffrire meno, come se una parte bloccata, dimenticata, nascosta potesse non farsi più sentire, non creare più dolore. Un ricovero ospedaliero è certamente un trauma per il bambino e CHILD-LIFE I bisogni esistenziali del bambino in Ospedale Acura di Meri Fogarollo

RkJQdWJsaXNoZXIy ODk0MDk=