Shiatsu News 32 giugno 2011
32 Durante la riunione della Commissione Esaminatrice FIS svoltasi nel Novembre 2010, si è sentita la necessità, anche a seguito dell’entrata dei Commissari Namikoshi, di confrontarsi rispetto alle definizioni dei principi fondamentali della pressione Shiatsu; questo nell’ottica di un eventuale aggiornamento della “Guida per il Candidato all’Esame FIS”. Si è constatato che, tra le definizioni riportate nella “Guida” sotto la voce “principi fondamentali”, non vi era convergenza di opinioni sulla definizione di “mantenuta e costante”, alla quale i Commissari davano interpretazioni differenti e che quindi risultava non accettabile da tutti come esattamente descrittiva del proprio specifico modello. Per esempio “mantenuta” per alcuni significava che la pressione viene mantenuta per un tempo definito anche se non necessariamente lungo, mentre per altri evocava un che di troppo statico e “denso”. “Costante”, a sua volta, poteva dare l’idea di qualcosa di stabile ma anche di non modulato sulle necessità del ricevente. “Mantenuta e costante” poi sembrava ad alcuni ignorare l’importanza del ritmo. Dopo un dibattito approfondito, e sicuramente stimolante per tutti, si è arrivati ad una definizione che in qualche modo “dispiegava” il significato di “pressione mantenuta e costante” rendendolo più comprensibile e comprensivo. “Pressione mantenuta nel contatto e costante nella relazione con il ricevente” è stata la definizione accettata da tutti i Commissari presenti e riportata nella versione aggiornata della “Guida per il Candidato”. Questa nuova definizione è stata successivamente oggetto di attenzione all’interno dell’Istituto Culturale (IC), sia perché alcuni membri della CE sono anche membri dell’IC sia perché è un argomento attinente alla cultura dello Shiatsu. L’esito di questa attenzione ha portato alla richiesta da parte dell’IC di riconsiderare la questione soprattutto sulla base dell’importanza che: “le linee guida, tra cui i principi fondamentali, devono essere il più possibile concise e condivisibili e fedeli ai testi originali, senza inserimento di parti esplicative che sono di pertinenza di altri ambiti come per esempio la didattica specifica di questo e quell’orientamento”. A questo punto del dibattito è arrivato il contributo prezioso di Maria Silvia Parolin, membro dell’IC ed ex membro della CE, attraverso un documento in cui, tra l’altro, esaminava il range di significati degli ideogrammi usati nell’espressione giapponese “Anteijizoku atsu” la quale definisce questo principio della pressione Shiatsu. Il documento precede lo scritto che state leggendo. Riportiamo qui di seguito questa parte della sua analisi ed il relativo commento. […] antei = stabilità, antei + verbo = stabilizzare, rendere fermo, sicuro an (yasu –i) = pacifico, quieto, tranquillo (economico) Immagine : donna sotto un tetto, al riparo, donna che sta in casa tei = fissare, decidere, stabilire Immagine : ordine nella casa, di conseguenza pace; casa dove tutti i membri si comportano secondo ruoli fissati jizoku = perdurare, durare ji ( mo - tsu) = durevolezza (tenere in mano, possedere, HOLD ) Immagine : mano-tempio (tempio contiene poi quella di “ legge”) zoku (tsuzu - ki ) =continuazione, sequela, sequenza, seguito, range Immagine: filo (del bozzolo)- vendere Quali significati ci vengono dunque suggeriti dalla definizione giapponese? C’è qui qualcosa della stabilità, della tranquillità, del sentimento di sicurezza evocati dall’immagine di presenza femminile in uno spazio riparato, familiare, dove le cose si svolgono e si succedono con una loro rassicurante regolarità e i ruoli sono chiari. Tale percezione di stabilità, di essere al sicuro, arriverà al ricevente Storia di una riflessione a più voci intorno ai principi fondamentali della pressione Shiatsu A cura di Maria Silvia Parolin e Gabriella Poli APPROfondimenti
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODk0MDk=